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Antropologia, mostra Welcome to Barerarerungar

Antropologia, mostra Welcome to Barerarerungar

Maree Clarke, discendente dei Mutti Mutti, Yorta Yorta, Wamba Wamba e Boon Wurrung, è un’artista indigena australiana che, celebrando la continuità con la sua cultura e la sua storia, apre spazi artistici innovativi tra riappropriazione del patrimonio culturale nativo e sensibilità ecologica.

Con il suo progetto espositivo dal titolo Welcome to Barerarerungar, Terra nativa, prima monografica in una istituzione pubblica europea, l'artista presenta opere site-specific realizzate nel corso della residenza presso MAD, opere magistrali nel suo percorso e installazioni sulle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, avviando una conversazione con la storia coloniale europea attraverso un'imponente opera che abita il cuore del Museo di Antropologia e Etnologia.

 

Welcome to Barerarerungar

Maree Clarke

12 apr – 28 lug 2024

 

Inaugurazione venerdì 12 aprile
ore 17, Museo di Antropologia e Etnologia, via del Proconsolo 12 Firenze
ore 18, MAD Murate Art District, piazza delle Murate, Firenze

 

Le installazioni esposte presso MAD Murate Art District attivano un dialogo con la cittadinanza e il fiume, mentre le opere in mostra al Museo di Antropologia e Etnologia ci osservano dal museo stesso come per riappropriarsi della storia dell’Oceania, rappresentata dai preziosi reperti custoditi dall’Istituzione museale.

La produzione dell'artista a Firenze è iniziata lungo l'Arno, con la realizzazione di collane di canne fluviali, simbolo di passaggio sicuro e amicizia nella tradizione indigena australiana, e infatti indossate come protezione nei viaggi tribali. In questo senso la loro presenza nell’esposizione fiorentina del MAD acquisisce un significato simbolico. Il recupero di tale pratica ancestrale, in cui le canne sono tinteggiate e intrecciate con piume, collega il fiume Arno e la sua città a una cultura lontana, attraversando epoche ed emisferi, in un atto generoso di benvenuto.

Al Museo di Antropologia, invece, sono esposte le opere di Ritual and Cerimony – Men and Women in mourning. Esse sono installazioni fotografiche che esplorano le cerimonie, i rituali e i linguaggi dei suoi antenati. Questi ci osservano dall’interno del museo stesso come per riappropriarsi della storia dell’Oceania, rappresentata dai preziosi reperti custoditi nelle collezioni. Ritratti famigliari in cui uomini e donne non solo onorano i legami perduti indossando maschere cerimoniali del lutto e cicatrici simboliche disegnate sulle maglie nere, ma allo stesso tempo contestano le false narrazioni del passato coloniale fornendo alla comunità indigena uno spazio per vivere il lutto dell'espropriazione subita.

Il lavoro multimediale di Maree Clarke esprime in modo innovativo il profondo desiderio dell’artista di riconnettersi alle pratiche perdute delle popolazioni indigene del sud-est australiano.

In questo modo, ancora una volta, l'arte di Maree Clarke riesce a onorare temi dolorosi come la terra perduta, le pratiche culturali e i linguaggi scomparsi, aprendo contemporaneamente il suo ricco mondo al pubblico, in un invito gentile volto a imparare, comprendere e rispettare le tradizioni della cultura antichissima dei popoli nativi australiani.

L’artista, premiata nel 2023 da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA) e TarraWarra Museum of Art con il prestigioso Yalingwa Fellowship, rappresenta oggi un punto di riferimento nella cultura contemporanea australiana, contemperando linguaggi visivi molto attuali con il prezioso recupero di tradizioni e memorie ancestrali.

La mostra, curata da Valentina Gensini e Renata Summo O'Connell, è organizzata da Mus.e nell’ambito del Progetto RIVA e del Progetto Fuori Sede, in occasione del centenario dell'Ateneo fiorentino, ed è realizzata con il contributo dell'Università di Firenze e della Fondazione CR Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze e di Rai Toscana, con la media partnership de La Nazione e di Rai Cultura e la collaborazione di Artegiro e Vivien Anderson Gallery.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Mazzanti Piume, Casa Spa e Murate Idea Park.

La mostra sarà valorizzata in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e dell’Università degli Studi di Firenze.

 

BIO

Maree Clarke è nata nel 1961, Wamba Wamba/Latji Latji/Wadi Wadi Country, Swan Hill, Victoria. L’artista, è stata premiata da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA), e Tarra Warra Museum of Art, con il prestigioso Yalingwa Fellowship 2023, per la sua capacità di dar voce alle pratiche native tradotte in uno straordinario linguaggio artistico contemporaneo. Il suo continuo desiderio di riconnettersi con il proprio patrimonio culturale l’ha vista rivitalizzare i tradizionali mantelli di pelle di opossum e i disegni contemporanei delle collane usando canne di fiume, denti di canguro e aculei di echidna. Le sue installazioni multimediali esplorano ulteriormente i rituali tradizionali dei propri antenati, in alcuni casi quasi completamente perduti. Infatti, ha una passione per la rinascita e la condivisione di elementi della cultura indigena che sono stati persi – o che giacciono dormienti – come conseguenza della colonizzazione. Clarke registra meticolosamente i materiali che raccoglie per ogni opera in modo che le generazioni future possano studiarli e apprezzarli. Insegna anche le pratiche che ha appreso dalla sua famiglia e dai gruppi del mob, cioè del suo gruppo familiare esteso, per cui tuttora è un riferimento fondamentale. Con più di tre decenni di produzione artistica alle spalle, il lavoro di Clarke è noto per il suo approccio aperto e collaborativo volto a riattivare una conoscenza culturale ancestrale, impiegando la tecnologia per avvicinare nuovi pubblici alle arti indigene dell’Oceania contemporanea.

 

MAD - Murate Art District

09 Aprile 2024

 

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