Penicillus capitatus

 

Penicillus capitatus Lamarck
Ordine: Bryopsidales
Famiglia: Udoteaceae
 Riferimento
bibliografico
 Lamarck, 1813: 299  Basionimo
 Località tipo   Bahamas
 Descrizione

Comunemente definita come “Pennello da barba di Nettuno” per il suo aspetto che richiama l’accessorio maschile, il tallo di questa specie nel suo stadio tipico presenta un evidente stipite, lungo 1-5 cm, costituito da un corpo centrale di filamenti midollari cenocitici a stretto contatto reciproco e rivestiti esternamente da una sorta di zona corticale che si origina dalla coesione di corte ramificazioni laterali prodotte dai filamenti midollari periferici. Lo stipite, fornito di un adeguato apparato rizoidale bulboso, è sormontato da un ciuffo compatto di filamenti, il “capitolo”, che a maturità assume una forma globosa o imbutiforme e raggiunge un diametro massimo di 1-2 cm. Una guaina calcificata, provvista di abbondanti perforazioni, riveste sia i filamenti dello stipite che quelli del capitolo. Lo stadio tipico si sviluppa nei mesi estivi a partire da uno stadio filamentoso presente per tutto l‘anno (stadio Espera), parzialmente o interamente affondato nel sedimento. Al pari dello stadio tipico anche i filamenti variamente ramificati dello stadio Espera sono rivestiti da una guaina calcificata e perforata e sono riuniti in lassi aggregati simili ad un feltro di colore grigiastro o anche verdastro nelle porzioni che emergono dal sedimento.

 Habitat Tipica rizofita presente su mattes morte ed ai margini delle praterie di Posidonia oceanica (L.) Delile; si ritrova anche in pozze sabbiose prossime alla superficie nel caso non siano interessate da un eccessivo idrodinamismo.
 Distribuzione Nell'area tirrenica le segnalazioni di P. capitatuts risultano abbastanza sporadiche e limitate ai settori più caldi; si tratta in effetti di una specie termofila che a queste latitudini trova il limite settentrionale del suo areale. Sulle coste toscane è segnalata sia in alcune stazioni insulari (Elba, Pianosa) che lungo il litorale livornese (Secche della Meloria e dintorni di Castiglioncello), ma nel corso degli anni è stata rilevata una certa regressione dei suoi popolamenti, almeno per quanto concerne lo sviluppo dello stadio tipico.