Acrodiscus Zanardini, 1868: 201
Genere monotipico, endemico del Mediterraneo. Il tallo si
collega al substrato tramite un robusto disco basale da cui si
dipartono una o più fronde erette, alte 3-10(20) cm e
provviste di un breve stipite che si dilata in una lamina cuneato-lineare
di consistenza cartilaginea; le lamine, larghe 4-8 mm con bordi
leggermente incurvati, sono irregolarmente suddivise in segmenti
da costrizioni e pseudodicotomie. In sezione trasversale la zona
midollare mostra una struttura filamentosa con filamenti lassamente
intrecciati ed è delimitata ai due lati da una zona corticale
pluristratificata costituita da file anticlinali di cellule subsferiche
il cui diametro diminuisce progressivamente verso lo strato più
esterno.Il ciclo biologico non è ancora definito dato
che le uniche strutture riproduttive rilevate sui talli fertili
sono tetrasporocisti, a divisione crociata e probabilmente apomeiotiche,
riunite in nemateci che occupano una posizione subapicale.
Lunica specie di questo genere: Acrodiscus
vidovichii (Meneghini) Zanardini è largamente
presente sulle coste toscane.
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