Antithamnion decipiens

 

Antithamnion decipiens (J. Agardh) Athanasiadis
Ordine: Ceramiales
Famiglia: Ceramiaceae

 Riferimento
bibliografico
 Athanasiadis A., 1996: 151  Basionimo  Callithamnion decipiens J. Agardh, 1842: 70

 Località tipo Nizza, Francia

 Descrizione Assi per buona parte prostrati e poi ascendenti da cui si dipartono assi eretti alti appena 5-15 mm. La porzione prostrata si collega al substrato tramite rizoidi pluricellulari emessi dalla cellula basale (cellula coxale) delle ramificazioni laterali ad accrescimento determinato (pleuridi) che nella porzione eretta risultano uguali o subeguali, opposti e decussati, lunghi 700-1200 µm ed a loro volta provvisti di rami alterni o talvolta opposti nella cellula che sovrasta la cellula coxale. Gli assi ad accrescimento indeterminato di 2° ordine si dipartono dalle cellule coxali dei pleuridi o si sostituiscono ad un pleuridio senza inibire lo sviluppo del pleuridio opposto. Le cellule degli assi principali, del diametro di 40-60 µm, sono 2-4 volte più lunghe che larghe nelle porzioni adulte del tallo, mentre quelle dei pleuridi hanno un diametro di 20-30 µm alla base e di circa 10 µm nelle porzioni apicali. Le cellule secretrici sono localizzate su corti ramuli di 2-3 cellule, inseriti in posizione abassiale sui rami alterni, ed il loro asse maggiore è in contatto con 2 semicellule. Il materiale esaminato è provvisto di tetrasporocisti ovate od obovate, a divisione crociata e di 50-60 x 70-90 µm, che si sviluppano in posizione adassiale sulla prima o seconda cellula dei rami alterni prossimali.
 Habitat Epifita su alghe tipiche di popolamenti sciafili distribuiti sia in ambienti superficiali che ai limiti inferiori del piano infralitorale; tra i basifiti più comuni figurano: Valonia utricularis (Roth) C. Agardh, Flabellia petiolata (Turra) Nizamuddin, Halimeda tuna (J. Ellis et Solander) J. V. Lamouroux e specie del genere Peyssonnelia.
 Distribuzione Anche se i riferimenti bibliografici riportano la presenza di questa specie in due sole stazioni (Elba e Pianosa) è quanto mai probabile una sua distribuzione più ampia che dovrebbe interessare sia le altre isole dell’arcipelago che le coste continentali toscane.