Genere


Spatoglossum Kützing, 1843: 339

Talli eretti con fronde di solito progressivamente espanse e provviste di irregolari ramificazioni laterali che in alcune specie risultano quasi palmate e più o meno lacerate. Il tallo si collega al substrato tramite un ammasso fibroso di rizoidi e le fronde, con margini ondulati o talvolta provvisti di minuscoli dentelli, sono prive di nervatura mediana e di venature laterali. L'accrescimento è assicurato da un meristema marginale costituito da un ristretto numero di cellule che in alcune specie sono alloggiate in lievi depressioni apicali ed in sezione trasversale il tallo presenta una zona midollare con un numero variabile (2-8) di strati cellulari, delimitati esternamente da una zona corticale con cellule le cui dimensioni non differiscono di molto rispetto a quelle della sottostante zona midollare. In visione superficiale le cellule corticali, provviste di numerosi plastidi discoidi privi di pirenoide, non mostrano un preciso ordine e su ambedue le superfici sono presenti ciuffi di peli con meristema basale che emergono da cripte pilifere. Il ciclo biologico non è mai stato oggetto di indagini di laboratorio ma presumibilmente è di tipo digenetico diploaplofasico isomorfo come negli altri generi appartenenti all'ordine delle Dictyotales. Le strutture riproduttive delle due generazioni si differenziano a partire dalle cellule corticali ed a maturità emergono o sono parzialmente o totalmente immerse nella zona corticale. Nella generazione sporofitica le sporocisti risultano per lo più disperse sulle due superfici del tallo; nel gametofito femminile gli oogoni pedicellati possono risultare isolati o riuniti in sori come si verifica per le gametocisti del gametofito maschile, anch'esse pedicellate.
In Mediterraneo il genere è presente con una sola specie: Spatoglossum solieri (Chauvin ex Montagne) Kützing sporadicamente distribuita anche sulle coste toscane.