Genere


 

Chondrymenia Zanardini, 1860: 65

Genere monotipico con talli a struttura pluriassiale e di consistenza cartilaginea collegati al substrato tramite un ridotto disco basale da quale si diparte un breve stipite cilindrico sormontato da un lamina espansa ed irregolarmente lobata, con lobi arrotondati e parzialmente sovrapposti. In sezione trasversale la lamina presenta 3 zone anatomiche: una zona corticale esterna di cellule ovoidi o allungate in senso anticlinale, una zona subcorticale interna di cellule stellate collegate lateralmente fra loro ed una zona midollare centrale costituita prevalentemente da filamenti rizoidali lassamente intrecciati. Il ciclo biologico non è ben definito dato che in natura sono stati osservati unicamente gametofiti monoici. Nei talli fertili le cellule madri delle spermatocisti sono riunite in sori che si originano in seguito a divisioni periclinali ed anticlinali delle cellule corticali superficiali situate in prossimità della zona in cui si svilupperà il cistocarpo mentre la struttura femminile è di tipo procarpico. La cellula supporto è una cellula arrotondata situata al confine tra la zona subcorticale interna e la zona midollare e su di essa si inserisce un ramo carpogoniale bicellulare inizialmente rivolto verso l’interno del tallo ma poi orientato verso la superficie in seguito ad una rotazione del carpogonio conseguente allo sviluppo dimensionale della cellula sottostante. Dopo la fecondazione la base del carpogonio si fonde con la cellula sottostante che riceve il nucleo diploide e svolge quindi il ruolo di cellula ausiliaria assumendo progressivamente un profilo lobato e collegandosi, tramite sinapsi secondarie, con le cellule adiacenti. Dalla porzione anteriore rigonfia della cellula ausiliaria si dipartono le iniziali dei filamenti gonimoblastici ed, in contemporanea, le cellule corticali superficiali si dividono attivamente dando inizio alla formazione del pericarpo. Al pari delle cellule corticali superficiali anche le cellule che circondano il carposporofito in formazione mostrano una ripresa dell’attività vegetativa sviluppando una placenta filamentosa reticolata con filamenti in parte anastomosati fra loro; alcune cellule del reticolo si fondono poi con la cellula ausiliaria in modo da formare una voluminosa cellula di fusione plurinucleata che comprende anche i filamenti gonimoblastici iniziali. Da questa cellula di fusione si origina un ciuffo di filamenti gonimoblastici ramificati ai cui apici si formano catene di carposporocisti, anch’esse ramificate.
L’unica specie appartenente a questo genere: Chondrymenia lobata (Meneghini) Zanardini, endemica del Mediterraneo, è presente anche sulle coste toscane.