Genere



 

Haraldia J. Feldmann, 1939: 5

Talli laminari monostromatici, sessili o provvisti di un breve stipite che si collegano al substrato inizialmente con un ridotto disco basale e, successivamente, tramite rizoidi marginali o ventrali. Le fronde palmato-laciniate, con margini serrulati e talvolta con proliferazioni spatuliformi, sono prive di nervatura mediana e di venature microscopiche e l’accrescimento si realizza tramite una cellula apicale che si divide con setti trasversali; iniziali secondarie risultano presenti ad una certa distanza dall’apice e danno origine ai denti marginali ed alle proliferazioni spatuliformi. In visione superficiale le cellule della fronda, provviste di plastidi parietali discoidi, mostrano un contorno poligonale più o meno isodiametrico. Il ciclo è isomorfo ed i gametofiti sono dioici. Nel gametofito maschile le cellule madri delle spermatocisti sono riunite in sori a contorno suborbicolare od irregolare mentre nel gametofito femminile i procarpi sono dispersi sulla pagina dorsale delle lamine e la cellula supporto produce in sequenza un gruppo di 2 cellule sterili, un ramo carpogoniale quadricellulare ed un ulteriore gruppo di 3 cellule sterili. Dopo la fecondazione il carposporofito presenta una cellula di fusione basale dalla quale si dipartono filamenti gonimoblastici scarsamente ramificati ai cui apici si formano carposporocisti ovoidi o clavate; a maturità il cistocarpo emisferico ed ostiolato emerge dalla superficie della lamina protetto da un pericarpo costituito da 2-3 strati di cellule. Nella generazione tetrasporofitica le tetrasporocisti, a divisione tetraedrica, sono riunite in sori a contorno arrotondato od orbicolare talvolta confluenti, localizzati di solito nella zona centrale della fronda e delle sue proliferazioni. L’unica specie di questo genere presente in Mediterraneo e presente anche sulle coste toscane è: Haraldia lenormandii (Derbès et Solier) Feldmann.