Genere |
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Microcladia Greville, 1830: 1, 99 Talli con assi eretti, decombenti o prostrati, subcilindrici
o compressi lateralmente, rivestiti da una corticazione continua
e con apici forcipati; nelle specie epilitiche il contatto con
il substrato è assicurato da una porzione basale fibrosa
mentre le specie epifite sono provviste di rizoidi in grado di
penetrare all'interno dei tessuti dell'ospite. Gli assi principali,
che in alcune specie possono raggiungere una altezza di 40 cm,
mostrano una ramificazione pseudodicotoma, alterna e distica,
unilaterale e pettinata od anche irregolare che di solito si
sviluppa su di un solo piano; ramificazioni avventizie, anch'esse
per lo più complanari, sono spesso presenti. L'accrescimento
monopodiale degli assi si realizza in seguito ad una divisione
trasversale od obliqua delle cellule apicali ed in sezione trasversale
la cellula assiale è contornata da periassiali ognuna
delle quali separa 4 iniziali corticali, due che si dividono
in direzione acropeta e due che si dividono in direzione basipeta;
le loro derivate organizzano 1-4 strati di cellule corticali
con quelle dello strato più esterno che, in visione superficiale,
mostrano un contorno angolare e sono accompagnate da sparse cellule
secretrici. Il ciclo biologico è isomorfo ed i gametofiti
sono dioici. Nel gametofito maschile le aree fertili sono localizzate
nelle porzioni apicali e subapicali degli assi e le cellule madri
delle spermatocisti prendono origine , in numero di 3-4, dalle
cellule dello strato corticale esterno. Nel gametofito femminile
i procarpi occupano una posizione abassiale e sono prodotti dalla
periassiale del segmento fertile che si è separata per
prima dalla cellula assiale; la pericentrale fertile separa inizialmente
un filamento bicellulare sterile alla sua estremità distale,
poi un ramo carpogoniale di (2)3(4) cellule ed, eventualmente,
un secondo gruppo di cellule sterili. Dopo la fecondazione la
cellula supporto separa la cellula ausiliaria destinata a ricevere
il nucleo diploide tramite una corta connessione prodotta dal
carpogonio; la cellula ausiliaria si divide poi a sua volta originando
una cellula piede che mantiene il primitivo nucleo aploide e
l'iniziale del gonimoblasto che, viceversa, è provvista
di un nucleo diploide. Durante lo sviluppo dei filamenti gonimoblastici
la cellula assiale si unisce con il residuo della cellula supporto
e con la cellula piede a formare una voluminosa cellula di fusione.
A maturità il gonimoblasto risulta costituito da uno o
più gonimolobi arrotondati che in talune specie risultano
parzialmente avvolti da corti ramuli involucrali; i gonimolobi
maturano di solito in successione e la quasi totalità
delle loro cellule si trasformano in carposporocisti. Nella generazione
tetrasporofitica le tetrasporocisti, immerse nelle porzioni apicali
e subapicali del tallo ed a divisione tetraedrica o irregolarmente
crociata, sono prodotte sia dalle periassiali che dalle cellule
corticali degli strati più interni e durante la loro maturazione
i filamenti corticali più esterni vengono spostati lateralmente
in modo da lasciare un passaggio per il loro rilascio. |