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Orto botanico di Firenze

Carnivore

Carnivore

La collezione presente in Orto botanico include oltre 60 esemplari appartenenti a 11 generi e a 7 famiglie diverse ed è ospitata all’interno della Serra fredda. Dal momento che alcune specie hanno esigenze di umidità e temperatura molto elevate, provenendo da aree tropicali e subtropicali, in inverno l’allestimento si modifica e le specie più esigenti vengono ospitate all’interno della Serretta delle Araceae.

Il gruppo delle carnivore annovera tutte quelle specie che vivono su terreni poveri di sostanze nutritive come le torbiere e hanno sviluppato vere e proprie trappole per catturare specialmente insetti e altri artropodi dai quali estraggono i nutrienti.  La collezione ha l'obiettivo di offrire al visitatore una panoramica quanto più ampia possibile dei meccanismi (suddivisi tra attivi e passivi) che queste piante adottano per approvvigionarsi di fonti di azoto.

I meccanismi di cattura passivi includono le trappole “a carta moschicida” dei generi Drosera e Pinguicola in cui le piante sono rivestite da ghiandole che secernono mucillagine acida e vischiosa in grado di immobilizzare i piccoli animali che vi si posano sopra. Sempre passive sono anche le trappole ad ascidio presenti nei generi Sarracenia, Cephalotus e Nepenthes in cui le prede vengono catturate all’interno di una foglia modificata a forma di caraffa o ampolla. L’insetto scivola verso il fondo dell’imbuto facilitato dalla presenza sulle pareti interne delle foglie di peli rivolti verso il basso e gli stessi peli impediscono all’animale di risalire verso l’alto; nella parte dell’imbuto più vicina al suolo, di diametro molto più piccolo rispetto alla parte superiore della foglia, l’animale rimane intrappolato è non più capace di uscire ed una volta immobilizzato viene “digerito” dagli enzimi e/o dai batteri presenti.

Meccanismi di cattura attivi sono invece quelli delle trappole a scatto del genere Dionea, in cui le piante catturano la preda con un movimento rapido delle foglie, innescato dalla stimolazione di alcuni peli sulla superficie fogliare. Vi sono infine piante carnivore adattate alla vita acquatica come quelle afferenti al genere Utricularia, in cui  la preda viene risucchiata da una struttura simile ad una vescica, l'utricolo, al cui interno si genera un vuoto di pressione.

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