Acrosymphyton purpuriferum

 

Acrosymphyton purpuriferum (J. Agardh) Sjöstedt
Ordine: Acrosymphytales
Famiglia:Acrosymphytaceae

 Riferimento
bibliografico
 Sjöstedt L. G., 1926: 9  Basionimo  Dudresnaya purpurifera J. Agardh, 842: 85

 Località tipo Pozzuoli ed Amalfi

 Descrizione I talli mucillaginosi uniasssiali, alti 10-15 cm, si collegano al substrato tramite un ristretto disco basale da cui si dipartono 1-3 assi eretti del diametro di 3-5 mm, abbondantemente ed irregolamente ramificati già a partire dalla zona suprabasale con ramificazioni laterali il cui diametro diminuisce progressivamente procedendo verso le porzioni apicali dove i corti ramuli di ultimo ordine hanno un diametro alla base di appena 150-350 µm. Sulle cellule del filamento assiale si inseriscono verticilli di 4 rami pseudodicotomi ad accrescimento definito (pleuridi) dalla cui cellula basale si dipartono sparsi rizoidi discendenti; le cellule dei pleuridi, inizialmente subcilindriche, divengono poi moniliformi e quelle apicali, del diametro di 6-10 µm, sono provviste di lunghi peli. I gametofiti sono monoici e sul gametofito femminile i gonofori carpogoniali sono portati dalle cellule basali o dalle cellule prossimali dei pleuridi sulle quali si sviluppano anche i gonofori ausiliari. Il gonoforo carpogoniale, nei 2/3 superiori, presenta corte ramificazioni su ambedue i lati e porta all’apice un ramo carpogoniale riflesso sul gonoforo e provvisto di un lungo tricogino che, per un breve tratto, si avvolge in una ristretta elica. Dopo la fecondazione il carpogonio si fonde con parte del gonoforo carpogoniale ed il nucleo diploide viene trasferito, tramite numerosi filamenti di connessione, alle cellule apicali dei gonofori ausiliari che svolgono appunto il ruolo di cellule ausiliarie; quelle raggiunte dai filamenti di connessione danno origine ad altrettanti carposporofiti che, a maturità, assumono una forma globulare del diametro di 50-80 µm e mostrano un aspetto compatto dato che tutte le cellule dei filamenti gonimoblastici, ad eccezione della cellula basale di fusione, si trasformano in altrettante carposporocisti. Nel gametofito maschile le cellule madri delle spermatocisti sono riunite in piccoli ciuffi sulle cellule apicali e subapicali dei pleuridi. Il tallo della generazione sporofitica (fase Hymenoclonium) ha l’aspetto di una lamina completamente aderente al substrato nella quale si evidenzia un sistema di filamenti principali e di corte ramificazioni laterali saldate lateralmente fra loro a formare una struttura pseudoparenchimatica. La produzione di tetrasporocisti, a divisione tetraedrica, è stimolata da fotoperiodi brevi ed in questa fase diploide è anche possibile una moltiplicazione asessuata tramite frammentazione del tallo.
 Habitat Presente nell’intero range batimetrico del piano infralitorale nel periodo fine primavera-inizio estate con individui per lo più isolati che compaiono saltuariamente in popolamenti fotofili abbastanza superficiali e, con maggior frequenza, su pareti verticali o subverticali colonizzate da popolamenti sciafili. Non di rado le ramificazioni apicali di questa specie risultano epifitate da Rhodochaete pulchella Thuret ex Bornet, una specie non comune segnalata solo sporadicamente nel bacino mediterraneo
 Distribuzione Segnalata nella maggior parte delle isole dell’arcipelago e lungo le coste continentali.