Cystoseira elegans

 

Cystoseira elegans Sauvageau

Ordine: Fucales

Famiglia: Sargassaceae


 Riferimento
bibliografico

Sauvageau M. C., 1912: 517

 Basionimo

 Località tipo

Banyuls sur Mer, Francia


 Descrizione

Il tallo non cespitoso può raggiungere una altezza di circa 25 cm e l’unico cauloide, collegato al substrato tramite un disco basale del diametro di 1-2 cm, è di solito semplice o lassamente ramificato, alto 2-4(8) cm e provvisto di un apice spinoso non prominente. I tofuli, spinosi, ovoidi e spesso fortemente epifitati, misurano 5-10 x 3-5 mm e da essi si dipartono ramificazioni primarie cilindriche nude alla base e poi provviste di ramificazioni di ordine superiore sulle quali si osservano processi spinosi, talvolta biforcati e lunghi 1-1,5 cm. Cripte pilifere sono distribuite sia sulle ramificazioni laterali che sui processi spinosi e le vescicole gassose risultano assenti. I singoli concettacoli possono formarsi sia in posizione assiale che basale ed i ricettacoli, lunghi 0,5-3 cm e con profilo moniliforme, risultano terminali e talvolta anche intercalari. C. elegans, al pari di altre specie di questo genere, modifica profondamente il proprio habitus durante il riposo vegetativo che coincide con il periodo estivo; in questa fase le fronde vengono progressivamente eliminate per cui i talli si riducono al solo cauloide con i tofuli sui quali permane qualche moncone residuo delle vecchie ramificazioni primarie.

 Habitat

Forma popolamenti omogenei a livello della frangia e nel primo metro del piano infralitorale, in ambienti ben illuminati e non direttamente esposti al moto ondoso. Si ritrova associata ad altre specie di questo genere anche in pozze litorali interessate da una certa sedimentazione.

 Distribuzione

E’ opportuno sottolineare che le immagini relative a questa specie non provengono da raccolte effettuate sulle coste toscane ma sono state gentilmente fornite dai colleghi del Laboratorio di Algologia, Sezione di Biologia Vegetale del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. In effetti, anche se risulta segnalata nelle due isole di Capraia e Pianosa, C. elegans non è mai stata ritrovata nel corso delle indagini personali per cui la sua effettiva presenza nell’ambito dell’arcipelago e delle coste continentali necessita di una conferma.