Genere



Phyllariopsis E. C. Henry et G. R. South, 1987: 10

La lamina annuale, intera o lacerata in seguito all’invecchiamento, è fornita di un breve stipite di 5-9 cm che si collega al substrato tramite un piccolo disco o con corti apteri, non ramificati ed appiattiti all’apice, prodotti dal disco iniziale. La lamina, con base cuneata o a contorno reniforme, è talvolta provvista di cripte pilifere su ambedue le superfici e nella zona midollare, priva di canali mucipari e di cellule cribrose, sono presenti lunghe cellule di conduzione provviste di pareti ispessite ed orientate in senso longitudinale (solenocisti) che si collegano lateralmente fra loro tramite cellule di connessione (allelocisti).
Il ciclo biologico è digenetico diploaplofasico eteromorfo ed il macrotallo laminare rappresenta la generazione sporofitica; i sori di organi uniloculari sono di solito aggregati a formare una ampia area fertile nella metà prossimale della lamina e sono frammisti a parafisi unicellulari che all’apice non mostrano l’ispessimento mucillaginoso caratteristico delle Laminariaceae. I gametofiti dioici non raggiungono uno stadio filamentoso e non mostrano un dimorfismo sessuale risultando costituiti da microscopici ammassi di cellule arrotondate; sul gametofito maschile gli anteridi si sviluppano in forma di piccole protusioni aggregate fra loro, mentre sul gametofito femminile gli ooogoni assumono un profilo subcilindrico con l’oosfera che, a maturità, fuoriesce parzialmente dalle pareti dell’oogonio.
Delle due specie presenti in Mediterraneo: Phyllariopsis brevipes (C. Agardh) E. C. Henry et G. R. South e P. purpurascens (C. Agardh) E. C. Henry et G. R. South solo la prima è segnalata sulle coste toscane.