Genere


Lychaete J. Agardh, 1846: 104 p.p.

In seguito a recenti indagini a carattere biomolecolare (cfr. Boedeker et al., 2016) è emerso che nell’ambito del genere Cladophora alcune delle specie appartenenti alla sezione "longi-articulatae" proposta da Hamel (1924), insieme ad altre specie di questo genere anch’esse oggetto di precedenti indagini biomolecolari (Leliaert et al., 2009), costituiscono un clade monofiletico e di conseguenza sono state inserite nel genere Acrocladus riesumato da Boedeker et al. (2016). Successivamente Wynne (2017) ha modificato questa impostazione dato che dal punto di vista nomenclaturale il genere Lychaete J. Agardh ha priorità su Acrocladus ed ha quindi proposto le necessarie nuove combinazioni. I caratteri condivisi dalle specie attribuite al genere Lychaete riguardano in particolare il discreto spessore delle pareti cellulari, l’organizzazione acropeta del tallo e la ramificazione pseudodicotoma o pseudotricotoma dell’asse principale che si collega al substrato tramite robusti rizoidi prodotti all'estremità prossimale di una voluminosa cellula basale.
Sulle coste toscane sono segnalate due specie che differiscono per i seguenti caratteri:

- Tallo eretto con articolo basale claviforme provvisto di rizoidi
stoloniferi; articoli sovrastanti subcilindrici, privi di rizoidi
discendenti e con ramificazione strettamente acropeta…………….…......…...….L. pellucida

- Tallo a portamento prevalentemente dorso-ventrale con articoli
delimitati da pareti fortemente ispessite (fino a 55 µm
negli articoli basali e 5,5-35 µm negli articoli apicali); valore
del rapporto lunghezza/larghezza degli articoli apicali compreso
tra 3,5 e 9; presenza di rizoidi avventizi spesso digitati all’apice ……………….…L. echinus