Genere




Acrothamnion J. Agardh, 1892: 23

Talli epifiti alti alcuni cm, con assi prostrati ed eretti ad accrescimento indefinito e non corticati sulle cui cellule assiali si inseriscono verticilli di 2-4 pinnule, uguali o disuguali e talvolta incurvate verso l’alto. Nelle singole pinnule la cellula basale del rachide (cellula coxale o cellula periassiale), da cui si dipartono eventuali ramificazioni secondarie, mostra dimensioni inferiori rispetto alle cellule sovrastanti sulle quali si inseriscono corti ramuli opposti e distici a loro volta provvisti di ulteriori ramuli; all’apice del rachide è poi presente una evidente cellula secretrice contornata dalla coppia apicale di ramuli. Il ciclo biologico è isomorfo con gametofiti dioici. I rami carpogoniali quadricellulari sono disposti in serie di 4-8 nelle porzioni subapicali degli assi eretti ad accrescimento indeterminato e la cellula supporto è la cellula coxale delle pinnule; nelle fasi successive alla fecondazione la cellula supporto separa una cellula ausiliaria dalla quale si svilupperà la generazione carposporofitica che, a maturità, risulta parzialmente avvolta dalle pinnule circostanti. Nel gametofito maschile le cellule madri delle spermatocisti sono riunite in ciuffi sui ramuli che si inseriscono nella porzione basale delle pinnule. Nella generazione diploide del tetrasporofito le tetrasporocisti, a divisione crociata, sono provviste di un pedicello unicellulare ed inserite, come il ramo carpogoniale, sulla cellula coxale delle pinnule.
A questo genere sono attribuite due sole specie una delle quali: Acrothamnion preissii (Sonder) Wollaston è presente sulle coste toscane. Si tratta di una specie alloctona segnalata per la prima volta in Mediterraneo da Cinelli e Sartoni (1969) ed attualmente distribuita nell’intero bacino occidentale.