Aglaothamnion feldmanniae

 

Aglaothamnion feldmanniae Halos
Ordine: Ceramiales
Famiglia: Callithamniaceae

 Riferimento
bibliografico
 Halos M. T., 1965: 126  Basionimo  

 Località tipo Baia di Morlaix, Francia

 Descrizione Ciuffi espansi e flaccidi alti 2-4 cm con assi eretti, lassamente intrecciati e parzialmente rivestiti da rizoidi discendenti nel terzo inferiore. Gli assi sono provvisti di ramificazioni laterali ad accrescimento determinato alterne e complanari a loro volta provviste di ramuli per lo più semplici anch’essi alterni e distici e con quello basale che, tipicamente, si inserisce in posizione abassiale. Le cellule apicali degli assi principali hanno un diametro di circa 8 µm ed aumenta progressivamente risultando di 60-90 µm nelle cellule assiali mature, 2-3 volte più alte che larghe e lievemente ristrette nella porzione mediana; a livello delle ramificazioni laterali ad accrescimento determinato il diametro delle cellule assiali si riduce a 30-40 µm. Tra i campioni esaminati figurano tetrasporofiti fertili con tetrasporocisti obovate, sessili ed a divisione crociata-decussata, che si originano all’estremità prossimale delle cellule situate nella metà inferiore dei ramuli distici e misurano 40-45 x 55-60 µm. Dai riferimenti bibliografici risulta che i gametofiti sono dioici e nel gametofito maschile le cellule madri delle spermatocisti formano 1-3 corti ramuli fertili nella porzione mediana delle cellule dei ramuli distici mentre nel gametofito femminile il carposporofito, a maturità, assume una forma globulare ed è parzialmente avvolto da filamenti involucrali pseododicotomi prodotti dalla cellula assiale sottostante.
 Habitat Ambienti superficiali riparati dal moto ondoso ed interessati da una ridotta irradianza.
 Distribuzione Questa specie alloctona, segnalata per la prima volta in Mediterraneo da Sartoni e Sarti (1976), risultava particolarmente abbondante sulle strutture interne del porticciolo Nazario Sauro, un piccolo porto per imbarcazioni da diporto situato in prossimità del porto mercantile di Livorno. Indagini successive hanno evidenziato la sua scomparsa da questa unica stazione per cui la sua effettiva presenza sulle coste toscane necessita di una conferma.