Genere |
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Caulacanthus Kützing, 1843: 395 Talli epilitici, epifiti o epizoici costituiti da ciuffi intricati
di assi cilindrici, in parte prostrati ed in parte eretti, di
consistenza cartilaginea. La porzione prostrata si collega al
substrato tramite fasci di rizoidi coalescenti mentre gli assi
eretti, per lo più arcuati, sono provvisti di ramificazioni
laterali di 1° e 2° ordine alterne, unilaterali o più
meno irregolari che formano di solito angoli > 45°. Laccrescimento
è assicurato da una cellula apicale che si divide con
setti obliqui ed origina un filamento assiale con pareti piuttosto
ispessite sulle cui cellule si inserisce una coppia di periassiali
separate da un angolo di 90° mentre le coppie presenti su
cellule assiali adiacenti risultano ruotate di 90°. In sezione
trasversale gli assi mostrano una zona midollare lacunosa con
file cellulari corimboso-fastigiate che si dipartono dalle periassiali;
nelle file le dimensioni delle cellule diminuiscono progressivamente
e quelle più periferiche si riuniscono a formare una compatta
zona corticale. Il ciclo biologico è isomorfo ed i gametofiti
sono monoici. Nel gametofito femminile i rami carpogoniali tricellulari,
situati a livello della zona corticale interna, sono orientati
verso lesterno del tallo e dopo la fecondazione dal carpogonio
si diparte un solo corto filamento di connessione che raggiunge
la cellula ausiliaria; lo sviluppo del gonimoblasto è
inizialmente diretto verso linterno del tallo ma poi si
irradia da una voluminosa cellula di fusione che ingloba anche
cellule del filamento assiale. Le carposporocisti sono situate
allapice dei filamenti gonimoblastici ed, a maturità,
il carposporofito è avvolto da un pericarpo provvisto
di ostiolo. I cistocarpi sono di solito localizzati in posizione
subapicale. Nel gametofito maschile le cellule madri delle spermatocisti
formano estesi sori superficiali in prossimità delle porzioni
apicali degli assi eretti. Nella generazione tetrasporofitica
le tetrasporocisti zonate derivano da cellule situate alla periferia
della zona midollare e risultano aggregate in sori più
o meno estesi che occupano una posizione subapicale.
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