Genere


Corallophila Weber van Bosse, 1923: 339

Al pari del genere Centroceras e di alcune specie del genere Ceramium anche in Corallophila sia le zone internodali che le zone nodali sono completamente rivestite da cellule corticali e l’autonomia di questo genere, rispetto in particolare a Centroceras, è stata per lungo tempo controversa. Una differenza sostanziale fra i due generi consiste tuttavia nella diversa ontogenesi delle file corticali acropete e basipete che rivestono gli assi. Mentre in Centroceras da ciascuna cellula periassiale si separano 3 iniziali corticali e le due file corticali basipete hanno origine diversa in quanto una è prodotta direttamente dalla cellula periassiale mentre l’altra si origina da una cellula basale di una corta fila acropeta prodotta dalla stessa periassiale, in Corallophila le iniziali corticali prodotte da ciascuna cellula periassiale sono 4 e di queste due danno direttamente origine a corte file acropete, mentre le altre due danno direttamente origine alle file basipete. Ulteriori differenze tra i due generi risiedono nell’origine delle cellule madri delle spermatocisti, prodotte dalle cellule periassiali in Centroceras e dalle cellule corticali in Corallophila; la presenza di filamenti involucrali attorno al carposporofito, presenti in Centroceras ed assenti in Corallophila, ed infine nella diversa situazione delle tetrasporocisti. In Centroceras le tetrasporocisti formano verticilli a livello dei nodi e sono nude o parzialmente rivestite da filamenti involucrali, mentre in Corallophila sono più o meno completamente immerse a livello delle zone nodali e talvolta riunite a formare una sorta di stichidio.
L’unica specie di questo genere segnalata nel bacino mediterraneo e presente anche sulle coste toscane è: Corallophila cinnabarina (Grateloup ex Bory de Saint-Vincent) R. E. Norris