Gastroclonium clavatum

 

 Gastroclonium clavatum (Roth) Ardissone
Ordine: Rhodymeniales,
Famiglia: Champiaceae
 Riferimento
bibliografico
Ardissone F., 1883: 322  Basionimo  Conferva clavata Roth, 1797: 160
 Località tipo Mediterraneo
 Descrizione Talli alti 1,5-5(8) cm provvisti uno o più stipiti cilindrici compatti e pseudodicotomi, dello spessore di 1-2 mm ed alti 1-2 cm, che si dipartono da una porzione basale stolonifera. Sia le ramificazioni di 1° ordine, del diametro di circa 1 mm ed inserite per lo più sulle porzioni apicali dello stipite, che quelle di ordine superiore, mostrano in vivo una evidente iridescenza, sono internamente cave e suddivise in articoli 1,5-3 volte più lunghi che larghi da marcate costrizioni a livello delle quali setti trasversali monostromatici interrompono la cavità interna. In sezione trasversale la cavità interna è delimitata da 1(2) strati di cellule leggermente allungate in senso longitudinale di (60)80-100 x 30-40 µm sulle cui pareti tangenziali interne si addossano filamenti longitudinali, del diametro di circa 5 µm a livello delle sinapsi, provvisti sul lato adassiale di cellule secretrici piriformi di 20-30 x 15 µm. Lo strato interno è a sua volta parzialmente rivestito da una strato corticale, con cellule arrotondate del diametro di circa 10 µm localizzate prevalentemente sui bordi delle cellule sottostanti e frammiste a cellule più voluminose ed a contorno irregolare di 20-30 µm. Nelle porzioni più giovani del tallo la zona corticale è poi sovrastata da una guaina mucillaginosa di discreto spessore. Nei campioni esaminati sono risultati presenti tetrasporofiti con tetrasporocisti del diametro di 80-100 µm, parzialmente affondate nella zona corticale e distribuite prevalentemente negli articoli mediani e subapicali delle ramificazioni laterali di 1° ordine.
 Habitat Substrati rocciosi del piano mesolitorale inferiore e dei primi metri del piano infralitorale, in ambienti interessati da un discreto idrodinamismo.
 Distribuzione Segnalata unicamente lungo il litorale livornese ed in due sole isole dell’arcipelago toscano (Gorgona e Pianosa); è tuttavia ipotizzabile una sua più ampia distribuzione, in particolare nelle altre isole soggette a forme di tutela.