Genere


 

Halopithys Kützing, 1843: 433

Talli perennanti con uno o più assi cilindrici ed eretti, alti anche 30 cm, che si dipartono da un espanso disco basale. Sugli assi eretti si inseriscono ramificazioni laterali alterne provviste sul lato adassiale di una doppia serie di ramificazioni di 2° ordine disposte a pettine; quelle di ordine superiore divengono progressivamente più corte, si ramificano in modo analogo e presentano apici uncinati che testimoniano l’organizzazione dorsoventrale del tallo. Abbondanti rami avventizi, semplici e lunghi circa 1 cm, si formano sugli assi principali e sulle ramificazioni laterali più sviluppate. Tricoblasti decidui sono allineati sul lato dorsale delle ramificazioni di ultimo e penultimo ordine. Gli assi principali, in sezione trasversale, mostrano una cellula assiale rivestita da 5 periassiali a contorno poligonale, a loro volta circondate da più strati di cellule midollari di dimensioni gradualmente decrescenti, delimitate esternamente da 1-2 strati di cellule corticali pigmentate e con pareti ispessite; quelle dello strato periferico, in visione superficiale, hanno un contorno poligonale. Il ciclo è isomorfo ed i gametofiti sono dioici. Nel gametofito femminile i procarpi si formano su tricoblasti modificati disposti a formare una serie lineare sul lato dorsale delle ramificazioni di ultimo ordine; la modifica interessa i due articoli basali del tricoblasto che si rivestono di periassiali ed una periassiale dell’articolo superiore svolge il ruolo di cellula supporto producendo un segmento bicellulare sterile in posizione laterale, un ramo carpogoniale quadricellulare ed una ulteriore cellula sterile in posizione basale. Ancora prima della fecondazione è presente un abbozzo di pericarpo prodotto dalle cellule periassiali dell’articolo fertile. Dopo la fecondazione la cellula supporto separa una cellula ausiliaria destinata a ricevere il nucleo diploide dal carpogonio per il tramite di un corto filamento di connessione; dalla cellula ausiliaria emerge una sola iniziale del gonimoblasto che si divide in modo subdicotomo ed ai cui apici si differenziano carposporocisti clavate. Lo sviluppo del gonimoblasto è supportato da una cospicua cellula di fusione che comprende la cellula assiale, la cellula di supporto, la cellula ausiliaria e buona parte delle cellule basali del gonimoblasto. A maturità il cistocarpo pedicellato, ovoide o leggermente urceolato, presenta un pericarpo ispessito fornito di ostiolo. Nel gametofito maschile gli assi fertili su cui si differenziano le cellule madri delle spermatocisti derivano da tricoblasti modificati disposti, come nei gametofiti femminili, in serie lineari sul lato dorsale delle ramificazioni di ultimo e penultimo ordine; l’asse fertile si inserisce sulla cellula suprabasale del tricoblasto ed anche in questo caso le cellule assiali si rivestono di pericentrali che si dividono con setti anticlinali od obliqui formando una struttura ovoide pluristratificata; quelle dello strato più esterno svolgono il ruolo di cellule madri ed ognuna di esse separa 2-3 spermatocisti. Nella generazione tetrasporofitica le ramificazioni fertili di ultimo ordine si trasformano in stichidi lanceolati nei cui articoli si formano coppie sovrapposte di tetrasporocisti a divisione tetraedrica, protette da cellule di rivestimento.
L’unica specie di questo genere presente in Mediterraneo e largamente distribuita sulle coste toscane è: Halopithys incurva (Hudson) Batters.