Descrizione |
Talli di consistenza quasi cartilaginea nelle porzioni prossimali e poi
piuttosto flaccidi, di colore rossastro od aranciato, inizialmente collegati
al substrato tramite un disco basale primario e successivamente forniti di
assi prostrati stoloniferi da cui prendono origine ulteriori assi eretti
alti 4-8 cm. Sugli assi principali, cilindrici e del diametro di 1-1,5 mm,
a partire dalla base si inseriscono con andamento irregolarmente spiralato
ramificazioni laterali di 1° ordine ben sviluppate e di lunghezza
progressivamente decrescente, a loro volta ramificate in modo analogo con
rami di 2°, 3° e 4° ordine, che complessivamente conferiscono
alle fronde erette un aspetto piramidale. Nelle porzioni distali degli assi
le cellule corticali, fornite di 1(2) corps en cerise, mostrano un
contorno poligonale isodiametrico del diametro di 25-40 µm ed a livello
degli ultimi ramuli si proiettano leggermente allesterno; procedendo
verso il basso le cellule corticali risultano ancora isodiametriche o
leggermente allungate in senso longitudinale e nelle porzioni intermedie degli
assi principali misurano 40-80 x 30-50 µm. In sezione trasversale le cellule
midollari risultano prive di ispessimenti lenticolari e quelle corticali mostrano
un contorno subquadrato o quasi cuneiforme. Gli esemplari esaminati sono
risultati sterili ma i relativi riferimenti bibliografici riportano gametofiti
femminili con cistocarpi alti 0,9-1 mm e larghi 0,8-0,9 mm, con un ostiolo
che si prolunga con un evidente becco; nei gametofiti maschili le cellule madri
si differenziano su tricoblasti modificati che a maturità assumono un profilo
claviforme in seguito ad una marcata dilatazione della porzione apicale. Nella generazione
tetrasporofitica le tetrasporocisti, disposte su linee parallele, sono prodotte
dalla quarta periassiale ed hanno un diametro di (60)90-120 µm.
Indagini biomolecolari (Cassano et al., 2012; Metti et al., 2013)
hanno evidenziato che le segnalazioni di Laurencia majuscola (Harvey) A. H. S.
Lucas relative alle coste australiane, alle coste brasiliane ed alle isole Canarie
devono essere attribuite a L. dendroidea J. Agardh. Anche in assenza
di analoghe indagini sui campioni mediterranei riteniamo comunque opportuno
utilizzare il binomio proposto dagli autori sopra citati. |