Descrizione |
Differisce da Peyssonnelia polymorpha (Zanardini) F. Schmitz
per lo spessore maggiore del tallo e per i rizoidi unicellulari.
Nella forma tipica (rosa-marina) il tallo si avvolge su se stesso
assumendo un aspetto globulare mentre nella forma saxicola la
lamina calcificata, con superficie appianata o leggermente ondulata
e del diametro di 4-8(10) cm, è più o meno completamente
applicata al substrato tramite rizoidi lunghi fino a 330 µm
e del diametro di 10-20 µm. In sezione longitudinale radiale
lo spessore del tallo, negli esemplari ben sviluppati, è
di 560-650 µm ed è spesso presente un peritallo
secondario costituito da file erette di cellule isodiametriche
del diametro di 13-16 µm.
L'angolo formato tra le file peritalliche e l'ipotallo è
relativamente costante e compreso tra 50 e 60° mentre la
calcificazione ipobasale, sempre cospicua, inizia in prossimità
della zona marginale e può raggiungere uno spessore di
500 µm. Nel materiale esaminato sono risultati presenti
talli con nemateci a contorno irregolare e talvolta confluenti
nell'ambito dei quali maturano monosporocisti di 60-80 x 40-50
µm. |