Phymatolithon lenormandii

 

Phymatolithon lenormandii (Areschoug) W. H. Adey
Ordine: Corallinales
Famiglia: Lithothamniaceae

 Riferimento
bibliografico

Adey W. H., 1966: 325

 Basionimo
Melobesia lenormandii Areschoug J. E., 1852: 514

 Località tipo Arromanches-les-Bains, Calvados, Francia

 Descrizione Talli crostosi completamente aderenti al substrato, del diametro di alcuni cm e dello spessore di 50-250 µm, con superficie squamulosa e di colore di solito violaceo. I singoli talli, a contorno irregolare con lobi marginali finemente striati e bordati di bianco, sono di solito a reciproco contatto ed in situazioni ottimali rivestono più o meno completamente il substrato disponibile. In sezione longitudinale radiale è evidente l'organizzazione dorso-ventrale per la presenza di un ipotallo con 7-8(11) file orizzontali di filamenti ventrali le cui cellule rettangolari, 2-3 volte più lunghe che larghe, misurano 10-22(30) x 3-6(8) µm. Dall'ipotallo si dipartono filamenti peritallici incurvati verso l'alto costituiti da cellule ovoidi-rettangolari di 4-6(10) x 3-6(9) µm che terminano con uno strato di cellule epitalliche delimitate da pareti laterali notevolmente ispessite per cui, in visione superficiale, mostrano un profilo circolare del diametro di 4-6 µm. Cellule di fusione sono presenti sia nei filamenti ipotallici che a livello del peritallo. Nel materiale esaminato sono risultati presenti tetrasporofiti con concettacoli multiporati poco prominenti e del diametro esterno di 250-400 µm, con tetto leggermente infossato provvisto di 6-60 pori; nei concettacoli senescenti il tetto scompare e permane una sorta di ampio cratere.
 Habitat Epilitica su pareti scarsamente illuminate interessate da una adeguata umettazione per cui, oltre che nei livelli superiori del piano infralitorale, risulta particolarmente abbondante all'interno di grotte o anfratti localizzati nel mesolitorale e risalire per un certo tratto anche a livello del piano sopralitorale.
 Distribuzione Anche se oggetto di segnalazioni sporadiche non vi è dubbio che si tratta di una specie largamente diffusa sia lungo le coste continentali che nelle diverse isole dell'arcipelago toscano.