Descrizione |
Talli collegati al substrato tramite un disco basale con fronde
di colore rosso vivo erette, decombenti od anche parzialmente
od interamente prostrate ed in tal caso con proliferazioni marginali
fornite di apteri. Le fronde subdicotome o spatulate, compresse
lateralmente e di consistenza quasi cartilaginea, sono provviste
o meno di un breve stipite ed alte 5-10 cm. In sezione trasversale
il loro spessore varia tra 180 e 250 µm e la compatta zona
midollare, costituita da 2-3 strati di voluminose cellule ialine
del diametro di 40-100 µm, trapassa bruscamente in uno
strato discontinuo di cellule corticali interne a sua volta sovrastato
da 1-2 strati di piccole cellule corticali pigmentate; quelle
più esterne, in visione superficiale, formano uno strato
discontinuo e mostrano un contorno più o meno ovoidale
di (5)10-15(20) x 5-10 µm. I campioni esaminati sono sterili
ma i relativi riferimenti bibliografici riportano gametofiti
femminili con cistocarpi globosi ed ostiolati, del diametro di
600-700 µm, distribuiti lungo le porzioni marginali e tetrasporocisti
a divisione crociata riunite in sori localizzati nelle dicotomie
distali. |
Habitat |
Ambienti scarsamente illuminati situati nei livelli superiori
del piano infralitorale; tra i basifiti più frequenti
figurano corallinacee crostose e dischi basali e cauloidi di
Cystoseira spp. in grado di strutturare popolamenti superficiali;
non di rado si ritrova epibionte su spugne appartenenti al genere
Ircinia. |
Distribuzione |
Ripetutamente segnalata lungo le coste continentali toscane e
nelle diverse isole dell'arcipelago. E' probabile che a questa
specie sia da attribuire la citazione di Rhodymenia ligulata
Zanardini segnalata allo Scoglio d'Africa da Pignatti & Rizzi
Longo (1972) dato che questo taxon, facilmente identificabile
per le peculiari caratteristiche morfologiche, non ricompare
nelle successive indagini floristiche effettuate nelle acque
toscane. E' inoltre opportuno sottolineare che alcune citazioni
di Rhodymenia ardissonei nelle acque toscane, in particolare
quelle relative a campionamenti effettuati in ambienti profondi
ovvero in un intervallo batimetrico compreso tra 25 e 75 m, potrebbero
in realtà riferirsi a Leptofauchea coralligena Rodríguez-Prieto
et De Clerck, una specie con caratteristiche morfologiche simili
distribuita nel Mediterraneo occidentale (cfr. Rodriguez-Prieto
& De Clerck, 2009). |