Genere |
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Rhodymenia Greville, 1830: XLVIII Talli con fronde erette o prostrate, di solito provviste di
stipite e collegate al substrato tramite un disco basale od assi
prostrati cilindrici a comportamento stolonifero. Le fronde appiattite,
semplici o palmate, pseudodicotome od irregolarmente ramificate
e spesso provviste di proliferazioni apicali o marginali, hanno
una struttura pluriassiale ed in sezione trasversale presentano
una compatta zona midollare pseudoparenchimatica, con cellule
assiali ialine allungate in senso longitudinale; la zona midollare
è delimitata su ambedue i lati da una zona corticale costituita
da 2-4(5) strati di piccole cellule pigmentate. Il ciclo biologico
è isomorfo ed i gametofiti sono dioici. Nel gametofito
maschile le cellule madri delle spermatocisti derivano dalle
cellule corticali più superficiali e sono talvolta riunite
in ristretti sori subapicali od aggregate in gruppi ampi irregolarmente
distribuiti su ambedue le superfici delle fronde fertili. Nel
gametofito femminile il ramo carpogoniale di 3-4 cellule è
inserito su una cellula supporto dalla quale si diparte anche
un ramulo bicellulare con la cellula ausiliaria. Dopo la fecondazione
il nucleo diploide viene trasferito alla cellula ausiliaria che
sviluppa una cellula di fusione dalla quale prende origine un
gonimoblasto suddiviso in 2-3 lobi le cui cellule si trasformano
in altrettante carposporocisti ad eccezione di alcune cellule
colonnari centrali che si dipartono dalla cellula di fusione.
Durante il suo sviluppo il carposporofito è nutrito da
un gruppo di piccole cellule nutrici situato in posizione basale
ed occupa quasi completamente la cavità interna del cistocarpo.
A maturità i cistocarpi, emisferici e voluminosi, emergono
all'esterno e sono provvisti di un piccolo poro centrale che
talvolta si prolunga in un becco. Nella generazione tetrasporofitica
le tetrasporocisti, a divisione crociata, sono immerse nella
zona corticale e riunite in sori subapicali od irregolarmente
distribuite su ambedue le superfici. - Talli non più alti di 2 cm, collegati al substrato
tramite un |