Genere



Bonnemaisonia C. Agardh, 1822: 196

Talli eretti epifiti o epilitici, collegati al substrato tramite un ridotto disco basale e provvisti o meno di tendrilli con porzione apicale ingrossata e ricurva; gli assi, cilindrici o leggermente compressi lateralmente, sono provvisti di coppie di ramificazioni laterali opposte e distiche (raramente spiralate) che mostrano uno sviluppo disuguale: una ad accrescimento determinato rimane corta e semplice mentre l’altra evolve in una ramificazione ad accrescimento indeterminato oppure sviluppa le strutture riproduttive. La struttura è uniassiale e la prominente cellula apicale origina un filamento le cui cellule sono provviste di 2 periassiali opposte e distiche che si dividono ripetutamente originando sia le ramificazioni laterali che la zona corticale il cui strato interno si separa dal filamento assiale in seguito all’allungamento in senso trasversale delle periassiali. In visione superficiale le cellule corticali più esterne, frammiste a cellule secretrici, sono disposte a rosetta sulle cellule dello strato sottostante. Questa espressione morfologica rappresenta la generazione gametofitica di un ciclo eteromorfo nel quale la generazione tetrasporofitica può essere rappresentata da un tallo microscopico filamentoso ed uniseriato (fase “Trailliella”) o da un piccolo disco monostromatico (fase “Hymenoclonium”). I gametofiti possono essere sia monoici che dioici; le cellule madri delle spermatocisti sono portate su corti ramuli provvisti di un pedicello sterile che, a maturità, assumono un profilo ovoide o elongato-clavato mentre nella struttura femminile il ramo carpogoniale tricellulare è inserito sulla cellula subapicale di una ramificazione laterale ad accrescimento determinato ed è accompagnato da un ciuffo di cellule nutrici prodotte dalla cellula sottostante alla cellula supporto subapicale. Dopo la fecondazione il carpogonio si fonde con la cellula supporto e le file di cellule nutrici sono progressivamente incorporate in una voluminosa cellula di fusione da cui prendono origine i filamenti gonimoblastici le cui cellule apicali si trasformano in altrettante carposporocisti. Il carposporofito è quindi inserito all’apice di un pedicello sterile e l’intera struttura risulta protetta da un pericarpo ostiolato che si origina in seguito alla proliferazione delle cellule periassiali del pedicello. Per quanto concerne la generazione tetrasporofitica nella fase “Trailliella” il tallo filamentoso ed irregolarmente ramificato è caratterizzato dalla presenza di cellule secretrici localizzate lateralmente in prossimità dei setti trasversali e da tetrasporocisti a divisione tetraedrica parzialmente o totalmente inglobate nelle cellule. Nella fase “Hymenoclonium” il tallo è costituito da filamenti prostrati riccamente ramificati, con ramificazioni laterali spesso saldate lateralmente fra loro a formare una sorta di disco monostromatico; anche in questa fase risultano presenti cellule secretrici e le tetrasporocisti, a divisione crociata od irregolare, sono portate su corti pedicelli. Occorre tuttavia sottolineare che non sempre la fase “Hymenoclonium” è in grado di produrre tetrasporocisti; indagini colturali effettuate su ceppi mediterranei di Bonnemaisonia asparagoides (Woodward) C. Agardh e B. clavata G. Hamel hanno infatti evidenziato che il tallo diploide può dare origine al tallo macroscopico della generazione gametofitica in seguito ad un processo di somatomeiosi (Salvador et al., 2009). Le due specie sono presenti anche sulle coste toscane e differiscono per i seguenti caratteri:

- Gametofiti monoici; ramuli con spermatocisti con profilo
ovoide e di diametro inferiore a 100 µm; pericarpo
simmetrico; numero di carposporocisti < 35; cellule corticali dello
strato più interno di forma sferica ………………………………..….........B. asparagoides

- Gametofiti dioici; ramuli con spermatocisti con profilo
elongato-clavato e di diametro uguale o maggiore di 140 µm;
pericarpo asimmetrico; numero di carposporocisti > 60; cellule
dello strato corticale più interno di forma ovoide ……………….....……B. clavata