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 Genere

Chaetomorpha Kützing, 1845: 203

Il tallo è costituito da articoli plurinucleati (10-1000 nuclei a seconda delle dimensioni dell’articolo) riuniti a formare filamenti uniseriati, mai ramificati, che possono fissarsi al substrato tramite una evidente cellula basale modificata o risultare liberamente natanti. L’accrescimento è diffuso e gli articoli, a maturità, assumono un profilo cilindrico o presentano marcate costrizioni a livello dei setti trasversali; di solito il loro diametro si mantiene costante nelle forme pleustofite mentre nelle forme bentoniche aumenta progressivamente procedendo verso l’apice del filamento. L’apparato plastidiale forma una sorta di reticolo parietale ed è sempre provvisto di numerosi pirenoidi. La frammentazione del tallo assicura una efficace moltiplicazione vegetativa in questo genere che può comunque mostrare una riproduzione sessuale secondo un ciclo aplodiplofasico isomorfo nel quale gametofiti dioici si alternano con la generazione sporofitica. La gamia è isogama e la formazione dei gameti biflagellati, come pure la formazione delle zoospore quadriflagellate, si realizza in articoli plurinucleati non differenziati; gli elementi flagellati vengono successivamente liberati all’esterno tramite pori che si aprono sulle pareti longitudinali. Il diametro dei filamenti, il rapporto lunghezza/larghezza degli articoli, la presenza/assenza di costrizioni a livello dei setti trasversali, la presenza o meno di una cellula basale modificata e le sue dimensioni sono i principali caratteri utilizzati per distinguere le diverse specie. Questi caratteri morfologici mostrano tuttavia un ampio range di variabilità ed appaiono fortemente condizionati da fattori ambientali quali: idrodinamismo, irradianza e salinità per cui, nell’ambito di questo genere, restano ancora insoluti numerosi problemi di carattere tassonomico. Un caso emblematico, ampiamente commentato da Brodie et al. (2007), è quello relativo a Chaetomorpha aerea e C. linum; alcuni autori considerano queste due diverse espressioni morfologiche come la fase bentonica (C. aerea) e la fase liberamente natante (C. linum) di un stessa specie altri, viceversa, attribuiscono ad ambedue i taxa un rango specifico. In accordo con questi ultimi autori riteniamo opportuno mantenere separate le due specie che, almeno per quanto concerne la situazione osservata lungo le coste toscane, mostrano esigenze ecologiche diverse e talli con evidenti differenze morfologiche.

1 - Filamenti liberamente natanti spesso riuniti a formare
ammassi anche di dimensioni cospicue; diametro degli
articoli compreso tra 150 e 350 (400) µm.….........................................................C. linum
1 – Filamenti epilitici o epifiti……………………………………………….......….…2

2 – filamenti provvisti di una evidente cellula basale modificata
che assumono un aspetto moniliforme nei 2/3 superiori del tallo per la presenza
di costrizioni a livello dei setti trasversali; diametro degli articoli
progressivamente più elevato procedendo verso l’apice……..................................C. aerea
2 – Filamenti di diametro uniforme, spiralati ed intrecciati in
matasse di consistenza spugnosa; articoli con pareti ispessite
lunghi 1-2(3) volte il loro diametro………..............................................................C. ligustica