Genere



Cladophora Kützing, 1843: 91


Genere cosmopolita, largamente presente in ambienti marini, salmastri e d’acqua dolce, da molti algologi considerato come "diabolico" per il gran numero di specie descritte e le notevoli difficoltà tassonomiche dovute ad una intrinseca plasticità fenotipica che si accompagna ad una notevole variabilità dei caratteri utilizzati per la loro identificazione. Anche in questo genere l’unità anatomica di base è costituita da articoli plurinucleati ed in Cladophora gli articoli si ramificano su piani diversi originando talli che, malgrado l’uniformità strutturale, elaborano espressioni morfologiche quanto mai diverse.Come negli altri generi appartenenti alle Cladophorales l’apparato plastidiale è costituito da un reticolo parietale più o meno compatto, con plastidi a contorno poligonale provvisti di pirenoide ed il ciclo biologico è aplodiplofasico isomorfo. In ambedue le generazioni, praticamente indistingubili nella fase vegetativa, sono gli articoli apicali o subapicali che assumono il significato di gametocisti o di sporocisti producendo rispettivamente gameti biflagellati isogami o leggermente anisogami e zoospore quadriflagellate. La loro liberazione avviene tramite una papilla, più o meno pronunciata, che si apre sulle pareti longitudinali in prossimità del polo apicale dell’articolo.Sulle coste toscane sono segnalate 18 specie del genere Cladophora ma, come per il genere Bryopsis, in assenza di una revisione critica riteniamo opportuno commentare ed illustrare unicamente le specie la cui effettiva presenza è testimoniata da campioni di erbario e da materiale proveniente da raccolte personali.

1 - Talli eretti fissati al substrato tramite un cospicuo
stipite costituito da un articolo basale subcilindrico
o claviforme e da articoli suprabasali di forma analoga,
molto più lunghi degli articoli sovrastanti……………….…………………….…......….2
1 - Talli eretti o a portamento prevalentemente prostrato,
privi di un cospicuo stipite basale…………….……………………………....….....….3

2 - Articolo basale ed articoli suprabasali claviformi, questi
ultimi provvisti al polo prossimale di rizoidi con costrizioni anulari
che aderiscono agli articoli sottostanti e vanno a rinforzare
la zona di attacco……………………………………………………........…….C. prolifera

3 – Talli con assi principali a portamento prevalentemente prostrato
che si collegano in più punti con il substrato tramite rizoidi avventizi
prodotti dal polo prossimale e/o distale di articoli intercalari;
articoli con pareti sottili (1-3 µm negli articoli apicali e 8-15 µm
negli articoli basali); valore del rapporto lunghezza/larghezza
degli articoli apicali compreso tra 7 e 30;…...……...………………………………….4
3 - Talli eretti privi di rizoidi avventizi negli articoli intercalari………….....……………..5

4 - Diametro degli articoli apicali 20-50 µm…………………………....…………C. socialis
4 - Diametro degli articoli apicali 55-200 µm…………………………..............…C. coelothrix

5 - Talli piuttosto rigidi, di colore verde scuro, brunastri o bluastri nella
porzione basale; accrescimento per lo più intercalare; parete
degli articoli prossimali molto ispessita e stratificata (± 20 µm) …….….….........……….6
5 - Talli non rigidi, di colore verde ± intenso ……………………………...……………7

6 - Ramificazioni laterali abbondanti (fino a 6 per articolo), fascicolate,
appressate e formanti un angolo < 20° con l’asse parentale; articoli
apicali del diametro di 40-80 µm; presenza occasionale di cristalli
cubici nel succo vacuolare……..............................................................................C. rupestris
6 - Assi principali a ramificazione pseudodicotoma o pseudotricotoma,
di rado 3 articoli si dipartono dall’asse parentale; articoli
apicali del diametro di 90-170(190) µm ….........................................................…C. hutchinsiae

7 - Assi principali con ramificazioni laterali più vecchie che si
intercalano con quelle più giovani; accrescimento per lo più intercalare;
organizzazione acropeta evidente unicamente nelle porzioni apicali
eventualmente falcate o in quelle dei talli in via di sviluppo; articoli
apicali del diametro di 20-25(30) µm; apice arrotondato ……….............................C. albida
7 - Porzioni apicali di solito ricurve o falcate con evidente organizzazione
acropeta (le divisioni intercalari si manifestano ad una certa distanza dall’apice) ……....…8

8 - Assi principali pseudodicotomi, pseudotricotomi o, raramente, con 3
ramificazioni laterali che si dipartono dall’asse parentale; articoli
apicali del diametro di 35-45 µm nei talli di zone ben illuminate e
di 55-90 µm nei talli di ambienti con ridotta irradianza; diametro
degli articoli prossimali pari a 2-3 volte quello degli articoli apicali.……...........…....C. laetevirens
8 - Presenza di 3-4(5) ramificazioni laterali che si dipartono dall’asse
parentale; diametro degli articoli prossimali pari a 3-6 volte quello
degli articoli apicali …………………………….………………………………………9

9 - Articoli apicali del diametro di 20-25 µm nei talli di zone ben
illuminate e di 55-90 µm nei talli di ambienti con ridotta irradianza;
ramificazioni laterali per lo più organizzate in fascicoli di solito
appressati agli assi ............................................................................................….C. vagabunda
9 - Articoli apicali del diametro di 14-20 µm nei talli di zone ben
illuminate e di 30-55 µm nei talli di ambienti con ridotta irradianza ………................C. dalmatica