Genere


Chondria C. Agardh, 1817: 443

Talli costituiti da uno o più assi eretti cilindrici o compressi lateralmente, di dimensioni quanto mai variabili da pochi mm a circa 1 m di altezza, collegati al substrato tramite un disco basale dal quale si dipartono stoloni in grado di sviluppare nuovi assi eretti. Gli assi mostrano una organizzazione radiale con un filamento assiale circondato da cellule rigonfie che vanno a costituire una sorta di zona midollare, delimitata esternamente da una zona corticale. Le ramificazioni laterali si inseriscono con un andamento irregolarmente radiale o talvolta distico e le diverse ramificazioni mostrano una costrizione nel punto di inserzione sull’asse parentale mentre la porzione distale può risultare affusolata e con cellula apicale evidente o smussata ed in tal caso provvista di una fossetta apicale all’interno della quale è alloggiata la cellula apicale. Ramificazioni avventizie possono originarsi all’ascella delle preesistenti ramificazioni laterali ed abbondanti tricoblasti contornano gli apici appuntiti od emergono dalle fossette apicali. L’accrescimento si realizza in seguito a divisioni leggermente oblique della cellula apicale le cui derivate separano una cellula iniziale del tricoblasto e si rivestono di 5 periassiali; dalle cellule periassiali si dipartono filamenti riccamente ramificati che vanno a formare una zona midollare più o meno lacunosa e con cellule ialine voluminose, delimitata da uno o più strati di piccole cellule corticali pigmentate. Sia le cellule della zona midollare che quelle della zona corticale si collegano con quelle degli strati adiacenti tramite sinapsi secondarie e sono presenti filamenti rizoidali discendenti che si originano dalle periassiali e dalle cellule midollari più interne. In alcune specie sia le cellule periassiali che le cellule midollari più interne presentano anche ispessimenti lenticolari o ispessimenti a bande della parete cellulare e la loro presenza/assenza risulta importante dal punto di vista tassonomico. Il ciclo biologico è isomorfo ed i gametofiti sono dioici. Nel gametofito femminile i procarpi, prodotti da una delle periassiali che rivestono la cellula suprabasale di un tricoblasto, sono costituiti da un gruppo di 6-12 cellule sterili in posizione laterale, dal ramo carpogoniale quadricellulare e da un secondo gruppo di 2-8 cellule in posizione basale. Dopo la fecondazione il carpogonio produce due cellule di connessione una delle quali si unisce con la cellula ausilaria prodotta dalla periassiale di supporto che, in alcuni casi, svolge direttamente il ruolo di cellula ausiliaria. A maturità il cistocarpo, provvisto di ostiolo, assume un contorno ovoide od urceolato ed in talune specie è sotteso da uno sperone più o meno pronunciato. Nel gametofito maschile le strutture fertili sono prodotte da tricoblasti modificati e le cellule madri delle spermatocisti, ognuna con 2-3 spermatocisti, sono riunite in piastre arrotondate, reniformi o bilobate, contornate da un orlo di cellule sterili. Nella generazione tetrasporofitica le tetrasporocisti, a divisione tetraedrica, sono prodotte in posizione adassiale da 1-3(4) pericentrali allungate e sono quindi disposte in verticilli successivi nella metà distale delle ramificazioni laterali.
Delle 8 specie di questo genere segnalate in Mediterraneo 7 risultano citate anche per le coste toscane e sono identificabili sulla base dei seguenti caratteri:

1 – Apici attenuati ed acuti con cellula apicale evidente ………………..….2
1 – Apici troncati provvisti di una invaginazione all’interno
della quale è localizzata la cellula apicale………………………………..…6

2 – Talli epifiti su foglie di fanerogame marine, fissati al supporto
tramite un ridotto disco basale da cui si dipartono assi eretti
di altezza < 6 cm, semplici o provvisti di sparsi ramuli ………..............……3
2 – Talli non come sopra ……………………...……………………......…4

3 – Talli con 1-3 assi eretti di altezza < 1,5 cm; pericentrali
rivestite da 2 strati di cellule; quelle più esterne, in visione
superficiale, elongate e riunite in file longitudinali sfalsate …………...........C. pygmaea
3 – Talli con 2-6 assi eretti alti fino a 6 cm; pericentrali
rivestite da 2-3 strati di cellule; quelle più esterne, in visione
superficiale, a contorno ovoidale o 1,5-2 volte più lunghe
che larghe …………………………………………………………..….C. mairei

4 – Talli con assi eretti di altezza > 6 cm …..…………………………….…5
4 – Talli di altezza < 6 cm, con assi flaccidi prevalentemente prostrati,
provvisti di intricate ramificazioni laterali erette o ascendenti spesso
collegate fra loro tramite fasci di rizoidi pluricellulari ………………….….C. polyrhiza

5 – Talli cespitosi ed epilitici, fissati al substrato tramite assi
prostrati a comportamento stolonifero da cui si dipartono
assi eretti abbastanza rigidi, inizialmente subdicotomi e poi
provvisti di ramificazioni laterali localizzate prevalentemente
nella metà distale; cellule corticali, in visione superficiale,
a contorno arrotondato ……………………………………..............…..C. mediterranea
5 – Talli epilitici od epifiti non cespitosi, con uno o più assi eretti
flaccidi che si dipartono da un disco basale provvisto di corti
assi prostrati a comportamento stolonifero; assi principali
riccamente ramificati già a partire dalla zona suprabasale;
cellule corticali, in visione superficiale, fino a 6 volte più
lunghe che larghe …………………………………………………....…..C. capillaris

6 – Talli gregari con assi fascicolati in parte prostrati ed in parte eretti
che mostrano una evidente iridescenza verde-bluastra in vivo; assi
principali spesso provvisti di protusioni derivanti da ramificazioni
laterali abortite, inserite con un andamento spiralato e dalle quali
possono originarsi ciuffi di rizoidi; assenza di ispessimenti
parietali nelle cellule midollari e di filamenti rizoidali negli
spazi intercellulari …………………………………………………..…....C. coerulescens
6 – Talli con assi eretti non iridescenti che si dipartono singolarmente
o in ciuffi più o meno densi da un disco basale espanso; assi
principali evidenti con ramificazioni laterali spiralate a loro
volta ramificate fino al 3° o 4° ordine; presenza di ispessimenti
parietali nelle cellule midollari e di filamenti rizoidali
negli spazi intercellulari …………………………………………………....C. dasyphylla