MENU

L'Arno e la crisi delle specie autoctone

arno_pescaia
(Foto di Philip Bird © 123RF.com)

Il fenomeno "fiorentino"

Negli ultimi 215 anni il tratto del fiume Arno che attraversa Firenze ha registrato un significativo mutamento nella composizione della fauna ittica: se nel 1800 le specie native o autoctone di pesci costituivano il 92% del totale, oltre 2 secoli più tardi la percentuale è scesa al 6%, a favore delle specie alloctone; in misura inferiore ma con tendenza analoga, il cambiamento ha interessato anche molluschi e crostacei.

L'indagine

È questa una delle evidenze scientifiche della ricerca europea partecipata dal Sistema Museale di Ateneo, e in particolare da Gianna Innocenti e Simone Cianfanelli - curatrice e curatore delle collezioni di zoologia del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.

Il radicale mutamento trova origine in diversi fattori legati alle attività dell'uomo, compresi un maggiore inquinamento delle acque e la riduzione della vegetazione lungo le sponde del fiume. Le nuove specie si sono adattate meglio ai cambiamenti, con la conseguente inversione delle percentuali di popolamento dell'Arno tra specie autoctone e specie alloctone.

L'approfondimento dedicato alla ricerca su Unifi Magazine.

Pubblicazioni

L'indagine, coordinata da Phillip Haubrock - già dottore di ricerca del Dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze - è pubblicata sulla rivista scientifica Global Change Biology e disponibile in accesso libero in lingua inglese. DOI: 10.1111/gcb.15442

Referenti SMASimone Cianfanelli, Gianna Innocenti

Ultimo aggiornamento

13.07.2021

Cookie

I cookie di questo sito servono al suo corretto funzionamento e non raccolgono alcuna tua informazione personale. Se navighi su di esso accetti la loro presenza.  Maggiori informazioni