Nell’ambito delle celebrazioni per ricordare la figura di Fosco Maraini, uno dei generosi personaggi che ha donato al Museo di Antropologia una rarissima e ricchissima collezione di oggetti ainu da lui raccolti in Hokkaido, Giappone, il Museo ha pensato di organizzare un incontro con Giuseppe Durato, autore del manga dedicato al periodo giapponese di Maraini, insieme a Toni Maraini, figlia del grande viaggiatore e protagonista, seppure bambina, degli eventi narrati nel manga.
Martedì 4 novembre, 16.30-19
Museo di Antropogia e Etnologia
- ore 16.30-17: visita guidata con la curatrice del Museo M. Gloria Roselli, alla sala dedicata alla collezione di reperti ainu raccolta da Fosco Maraini (Giappone 1938-1941). 1° piano del Museo;
- ore 17-19: incontro con Giuseppe Durato e Toni Maraini. Aula 1, piano terra.
Ingresso gratuito, senza prenotazione
L’incontro, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Antropologia e Etnologia, ha lo scopo di rilanciare la rilevanza della collezione raccolta da Fosco Maraini negli anni 1938-1941 nell’isola di Hokkaido in Giappone. Durante il periodo bellico Maraini nascose la preziosissima raccolta a Kyoto, dove rimase per molto tempo, mentre lo studioso e la sua famiglia si trovavano internati nel campo di concentramento di Nagoya.
La collezione fu poi recuperata per essere donata nel 1948 al nostro Museo dallo stesso Maraini.
I dolorosi eventi di quel periodo sono raccontati magnificamente nel manga “Endo”, ideato e disegnato da Giuseppe Durato, unico italiano a disegnare, oggi, manga in Giappone. Endo, uscito prima in lingua giapponese e finalmente tradotto in italiano, sarà presentato durante la manifestazione Lucca Comics & Games nei giorni immediatamente precedenti all’incontro.
Giuseppe Durato illustrerà la genesi di questo progetto, le fasi che lo hanno portato a disegnare la vita e le vicende tragiche di Fosco Maraini in Giappone durante il periodo bellico e l’importanza della scelta fumettistica come forma di comunicazione efficace.
La presenza della scrittrice Toni Maraini ha il significato di una testimonianza diretta dei tragici eventi vissuti da lei e dalla sua famiglia negli anni di dura detenzione nel campo di concentramento.