Paleontologia, mostra Fiori della Terra: colori e geometrie nei minerali
Torna, come ogni anno, Fiori della Terra: colori e geometrie nei minerali, l’esposizione di campioni delle collezioni lito-mineralogiche del Sistema Museale di Ateneo e di collezionisti privati.
Museo di Geologia e Paleontologia, Sala Strozzi.
20 aprile – 19 maggio 2024
L’esposizione di quest’anno è dedicata a tre principali tematiche: minerali del Distretto Minerario di Rio Marina, all’ Isola d'Elba, minerali toscani della Collezione Costa, septarie dell’Appennino Bolognese
I minerali del Distretto Minerario di Rio Marina
Tra i minerali delle collezioni mineralogiche del Sistema Museale provenienti dal distretto di Rio Marina rientrano delle bellissime ilvaiti, raccolte presso la Torre di Rio Marina, alcune splendide ematiti nella varietà cristallina oligisto e i notissimi cristalli di pirite, dalle forme pentagonali tipiche della miniera di Rio Marina. Molti di questi esemplari fanno parte della Collezione Foresi, acquisita nel 1877 dal Museo ed oggi confluita nella Collezione Elbana, tra le più importanti del nostro Museo.
Per quanto riguarda le collezioni private, appartenenti ai soci AMF e AMPP, l'esposizione è dedicata in particolare al periodo del collezionismo elbano tra il 1946 ed il 1964, quando l’attività mineraria era ancora in corso. Spiccano gli esemplari della collezione Ricci di Rio nell’Elba e nella collezione Giannini a Porto Azzurro accanto a minerali meno appariscenti, ma rari e di interesse scientifico.
Minerali toscani della collezione Angelo Da Costa
Tra i collezionisti privati che hanno collaborato con le istituzioni accademiche toscane una figura chiave è quella di Angelo Da Costa (1940-2022), protagonista di alcuni dei più importanti ritrovamenti effettuati negli ultimi 50 anni in Toscana. Tra gli esemplari più significativi rientrano un eccezionale drusa di cristalli di quarzo di 110 cm scoperta nel marzo 1995 presso il Monte Cascetto.
Septarie della provincia di Bologna
Le septarie si sono formate nelle argilliti a causa di complessi processi geochimici, biochimici ed evaporitici, avvenuti in torrenti e calanchi, formazioni argillose franose, comuni nell'Appennino Bolognese. La loro formazione avviene in più fasi, con processi di dilavamento e concentrazione in noduli, essiccamento e formazione di setti o geodi ed una successiva formazione di cristalli di carbonati e solfati di calcio a riempire gli spazi interni. Le septarie, sebbene diffuse in tutto il mondo, non sono comuni. In Italia si trovano soprattutto nel versante est dell'Appennino emiliano e, sporadicamente, in alcune località toscane, piemontesi e dell'Oltrepò Pavese. Quelle bolognesi della Collezione Marco Poli, qui esposte, si trovano tutte nei calanchi di argilla scagliosa o nei torrenti che ne sono a valle, dove giungono per dilavamento delle ripide superfici dei calanchi stessi.
Inaugurazione
Sabato 20 aprile, 9.30-12.00
Ingresso gratuito al Museo previa prenotazione
Programma
9:30 | Saluti istituzionali – Marco Benvenuti, Presidente del Sistema Museale di Ateneo
9.35-9.50 | Minerali di Rio Marina del Museo ‘La Specola’, Vanni Moggi Cecchi, curatore ‘La Specola’
9.50-10.20 | Minerali e miniere di Rio Marina, Fabio Senesi, delegato Associazione Mineralogica Fiorentina
10.20-11 | I minerali della collezione A. Da Costa, Marco Lorenzoni, collezionista
11-11.20 | Le septarie della Provincia di Bologna, Marco Poli, collezionista
11.20-12 | La mineralogia del distretto di Rio Marina, Federico Pezzotta, Direttore Museo ‘Luigi Celleri’, Isola D’Elba
Nei giorni successivi, la visita alla mostra sarà compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo di Geologia e Paleontologia.
Domenica 12 maggio 2024 si svolgerà una mostra scambio di minerali, gestita in proprio dalle associazioni AMF e AMPP presso Sala Ruah, piazza San Francesco, Bagno a Ripoli (FI).
L’esposizione è resa possibile grazie alla collaborazione con Associazione Mineralogica Fiorentina (AMF), Associazione Mineralogica Prato e Pistoia (AMPP) e Florence Mineral Show.