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Antropologia, mostra (H)Abitus. Identità e cultura nelle mola delle donne Guna di Panama

Antropologia, mostra (H)Abitus. Identità e cultura nelle mola delle donne Guna di Panama

Il popolo dei Guna, residenti nell’arcipelago delle Isole di San Blas al largo di Panama, custodisce da secoli una specifica e unica tradizione tessile tramandata dalle donne: le mola. Si tratta di stratificazioni di tessuti colorati che le donne ritagliano a uno a uno per far emergere, attraverso di esse, complesse simbologie attraverso cui tramandano la propria cultura. L’esposizione di tali manufatti e di alcuni oggetti di uso quotidiano verrà allestita nella sala 18.

 

dal 16 aprile al 10 giugno 2025
(H)Abitus. Identità e cultura nelle mola delle donne Guna di Panama
Museo di Antropologia e Etnologia - Sala 18
via del Proconsolo 12, Firenze

 

Inaugurazione 16 aprile, ore 17-20
Ingresso gratuito fino a esaurimento di posti (senza necessità di prenotazione)

Intervengono

Veronica Caciolli, ideatrice e curatrice della mostra

Massimo Squillacciotti, antropologo

Simonetta Lori, residente in Guna Yala da oltre vent’anni e prestatrice della maggior parte degli oggetti esposti

 

L’esposizione intende mostrare una sintetica ma ampia fenomenologia di immagini rappresentate nelle mola: da astrazioni geometriche a oggetti quotidiani, da oggetti rituali a strumenti musicali, da animali a piante sacre.

Oltre alla raffinatezza esecutiva e al valore estetico di questi manufatti, l’aspetto più interessante riguarda l’uso che ne viene fatto: cucite infatti in occasione delle celebrazioni principali di ogni villaggio,le mola perpetuano, trattengono e tramandano anche la cultura immateriale del popolo Guna, ovvero il loro sistema di credenze e di valori.

Le mola, cucite sulle bluse, sono inoltre accompagnate da un pareo (saburet), un copricapo (muswe), gioielli e fili di perline (wini) che avvolgono avambracci e gambe con complessi disegni geometrici. Il manichino esposto in mostra, illustra l’abito tradizionale femminile Guna.

Il titolo del progetto intende alludere ad un doppio significato: all’abito indossato che strutturalmente, rappresenta un’abitudine culturale.

L’esposizione è arricchita da una serie di oggetti - raccolti dagli anni Ottanta ad oggi - ad uso quotidiano e rituale, che vediamo illustrati nelle mola esposte: dal sianar (braciere) a strumenti musicali utilizzati durante ogni cerimonia, da mestoli e ciotole ad amuleti e talismani, come l’aggebandur e i nuchu.

La mostra acquisisce ulteriore significato poiché quest’anno (2025) cade il centenario dalla rivoluzione che determinò l’indipendenza del popolo Guna, attualmente impegnato nelle celebrazioni.

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