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Ceroplastica

 

L'officina di ceroplastica fu attiva per quasi un secolo a Firenze, dal 1771 a opera di Felice Fontana fino alla seconda metà dell’Ottocento. Le lavorazioni della scuola fiorentina costituiscono oggi un patrimonio di 513 urne contenenti cere di anatomia umana per un totale di 1.400 pezzi, 65 urne di anatomia comparata e oltre 400 modelli vegetali in cera. Nelle collezioni ci sono anche 5 cere del Seicento di Gaetano Zumbo, uno dei più apprezzati ceroplasti al mondo.

I maestri ceroplasti lavorarono la cera riproducendo figure intere, parti anatomiche e altri modelli, a partire da un calco in gesso e talvolta a cera piena. Il principale strumento del mestiere era la cera d'api, lavorata insieme ad altre sostanze (cera cinese, trementina, etc). Una volta fusa la cera venivano aggiunti i coloranti – anche polvere d’oro per ottenere le giuste sfumature.

L'officina realizzò numerose opere su commissione di privati e musei: le opere si irradiarono così a Cagliari, Bologna, Pisa, Pavia, Modena, Budapest, Leida, Montpellier e Vienna.

Proprio a Vienna si trova la collezione più importante dopo quella fiorentina (1.200 pezzi), commissionata dall'Imperatore d'Austria Giuseppe II per la scuola Medica Militare dello Josephinum. A Montpellier e non a Parigi – per motivi storici ignoti, è invece conservata la commissione di Napoleone di 40 casse d'opere in cera.


Informazioni sulla visita delle collezioni:
'La Specola' e Botanica

 

 

Ultimo aggiornamento

06.03.2023

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