La vocazione anche didattica del Museo, fin dai suoi primi anni di vita, è confermata dai numerosi modellini delle forme cristallografiche dei minerali.
Questi ausili didattici sono principalmente in due materiali: legno (circa 300 modellini conservati) e ottone. Nel secondo caso si tratta di modelli realizzati negli anni '20 dell'Ottocento da Ignazio e Felice Gori, "macchinisti" del Museo.
Gli inizi dell'Ottocento sono cruciali per la storia della Mineralogia: dalla generica descrizione dell'aspetto esterno del campione si passa alla "specie", su base essenzialmente chimica a cui è collegata una "forma primitiva". Da qui la necessità, nell’ostensione, non solo di cambiare i cartellini con la nuova nomenclatura, ma di disporre all'inizio di ogni specie la forma primitiva, rappresentata appunto da un modellino.
Al giorno d'oggi il modo di fare didattica e i suoi supporti sono cambiati, ma la pregevole raccolta di strumenti didattici è una testimonianza dell'evoluzione della Mineralogia e della sua didattica.
Ultimo aggiornamento
11.10.2021