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Rafflesia

trascrizione video

Noi eravamo adesso sul posto della Rafflesia (...) un fiore freschissimo, aperto proprio allora, e che misurava ben 56 centimetri di diametro. (...) Non essendo stata ancora descritta (...) le assegnai il nome di Rafflesia Tuan-mudae, con l’intendimento di fare un atto di omaggio all’attuale Ragià.

Odoardo Beccari, 1902

 

Famiglia: Rafflesiaceae

Nome scientifico: Rafflesia sp.

Distribuzione geografica: Regione della Sonda meridionale (dalla Tailandia alle Filippine e all’isola di Giava)

 

Le Rafflesie (genere Rafflesia), così battezzate in onore del politico inglese Thomas Stamford Raffles (1781-1826), sono un genere di rare piante tipiche del Sudest asiatico e celebri per i loro enormi fiori rossi screziati, con petali di consistenza carnosa e un odore nauseabondo evoluto per attrarre mosche impollinatrici. Sono organismi singolari anche per la loro biologia, piante parassite che smentiscono l’idea tradizionale dell’organismo “autonomo” perché, anziché svolgere la fotosintesi e sfruttare la luce come fonte di energia, approfittano dello sforzo di altre piante (alberi del genere Tetrastigma) e ne traggono i composti organici già sintetizzati, attaccandone direttamente le radici. Le foreste tropicali ospitano moltissimi esempi del genere, ma le piante parassite non mancano neppure alle nostre latitudini. In Europa e nel Mediterraneo sono tali - anche se assai meno appariscenti - quelle dei generi Cuscuta, Cytinus, Lathraea, Monotropa, Neottia, che mancano di parentele dirette l’uno con l’altro nonostante vivano della stessa strategia “di rapina”.

Dal 1821 sono state descritte alcune decine di specie di Rafflesia, tutte con fiori capaci di crescere fino a un metro di diametro e oltre 10 kg di peso. La più famosa è probabilmente la Rafflesia di Arnold (Rafflesia arnoldii R.Br.), una delle piante nazionali dell’Indonesia, spesso citata come detentrice del primato assoluto per dimensioni del fiore in tutto il mondo vegetale. Dal 2020 alcune fonti riportano un nuovo primato (111 cm) riferibile proprio alla specie che Beccari scoprì in Sarawak, sul monte Pueh nel luglio del 1866, e battezzata Rafflesia del Tuan-muda (cioè, Rafflesia del giovane Rajah) in onore del suo protettore, Charles Brooke (Rafflesia tuan-mudae Becc.).

Vista l’eccezionalità della scoperta, Beccari si affrettò a ufficializzarla già a pochi mesi di distanza dal suo rientro in Italia, il 28 giugno del 1868, durante un’adunanza della Società italiana di scienze naturali, e tornò a parlarne anche in un “Cenno” pubblicato lo stesso anno sul Bollettino della Società geografica italiana:

Nel luglio feci un’escursione sul monte Poe; vi trovai molte piante rare ed ancora non descritte, fra le quali una Rafflesia. il cui fiore è fra i più giganteschi che si conoscano. 

Odoardo Beccari, 1868

 

Rafflesia arnoldii Bunga Nasional Indonesia Sofian

Rafflesia arnoldii, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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