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Museo di
Geologia e Paleontologia

Storie di una balena | Tales of a Whale

 

Al centro di una delle sale del Museo di Geologia e Paleontologia è allestito lo scheletro fossile di una balenottera vissuta tre milioni di anni fa. Il fossile, lungo dieci metri, rinvenuto e scavato nel 2007 nelle colline di Orciano Pisano (PI), è stato oggetto di un innovativo allestimento di tipo immersivo che ha dato vita alla sala “Storie di una balena”.

Luci, colori e suoni dell’allestimento multimediale ricreano un ambiente marino dove il visitatore, come si trovasse sul fondo del mare, può camminare accanto al fossile per osservare lo scheletro e i resti degli animali che si sono nutriti dei suoi tessuti in decomposizione: squali, razze, granchi, gasteropodi, ricci di mare, bivalvi e vermi mangia-ossa. Al di sopra del visitatore la suggestione di vivere nel mare è accresciuta dalla proiezione di grosse megattere che nuotano e cantano, immerse nel blu.

Spiccano le teche illuminate contenenti reperti paleontologici, zoologici e antropologici, mentre miscroscopi e maschere da sub permettono di vedere video sui micro e macrorganismi marini. Di fronte, 40 comode sedute accolgono il visitatore per ascoltare in cuffia e vedere il video bilingue “Tales of a whale | Storie di una balena”.

L’antenato del moderno ecosistema marino è qui esposto e l’Uomo, la più pericolosa  tra le specie, ne prende parte mettendo a repentaglio, con il suo stile di vita insostenibile, la sopravvivenza degli organismi che vivono nel Mar Mediterraneo.

Con l'obiettivo di valorizzare la sala, aumentandone visibilità e frequentazione, nel 2018 è nato il progetto Whale HUB - Audience Development, Sustainability & Contemporary Art, a cura di Valeria D'Ambrosio e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

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