Il Giardino
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La struttura geometrica del giardino formale convive con la ragnaia, la zona detta anticamente del “selvatico”. La ragnaia è un’architettura botanica, costituita da dei veri e propri muri di piante, che percorre longitudinalmente tutto lo sviluppo del giardino formale e che era usata per l’uccellagione, ovvero la caccia degli uccelli di piccole dimensioni. Questa sorta di boschetto si compone di specie sempreverdi, in particolare lecci per la parte superiore e piante tipiche della macchia mediterranea per la parte inferiore come la fillirea, l’alaterno e il bosso. La struttura perfettamente lineare della ragnaia era costantemente oggetto di manutenzione per creare delle pareti di piante che si strutturavano in viali e stanze con i muri completamente verdi.
Nei viali della ragnaia venivano stese delle reti in senso longitudinale, dette anticamente appunto “ragne” per la somiglianza con le ragnatele, che erano usate per catturare i volatili attirati dal fresco e dall’ombra di questo spazio, oltre che dalla possibilità di cibo offerta dalle bacche degli arbusti. Impossibilitati a posarsi sui rami degli alberi per via delle potature perfettamente lineari delle spalliere dei viali di lecci, gli uccelli erano costretti a scendere al livello del suolo, dove erano stese le reti, e finivano per essere catturati, andando a impigliarsi nell’intreccio delle ragne. Nella ragnaia non era praticata solo la caccia: la “sala ottagonale” e la “sala regia” sono stanze verdi tutt’ora esistenti fatte di pareti di bossi e lecci secolari, con sgabelli in pietra e panchine, dove l’Elettrice amava sostare per sfuggire al caldo e godere dell’ombra e del canto degli uccellini.
Tipiche dei giardini italiani del tempo, le ragnaie sono state spesso ridimensionate o radicalmente modificate nel corso dei secoli per soccombere di fronte a nuove tendenze nei giardini che privilegiavano strutture più libere e meno formali. Ciò non è avvenuto alla Quiete poiché la proprietà, il conservatorio delle Montalve, non è mai cambiata fino a fine Novecento e dunque non ci sono state alterazioni significative dell’impianto originario del giardino.
In foto: alcuni spazi interni della ragnaia e gli sgabelli in pietra della "stanza ottagonale".