Il Giardino
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Le piante originarie ancora oggi in gran parte esistenti e maggiormente caratterizzanti la struttura del giardino sono il bosso e il leccio. Il primo è utilizzato largamente per delimitare gli spazi delle aiuole del giardino formale e assieme a fillirea e alaterno costituisce le porzioni basse delle spalliere della ragnaia. Il leccio si trova principalmente nella ragnaia, a costruire i viali e le stanze verdi assieme alle piante sopracitate, perfettamente potato in maniera rettilinea come veniva fatto anticamente per non permettere appigli agli uccellini di passaggio. I fiori avevano grande importanza per vivacizzare le strutture lineari dei giardini con colori e forme che cambiavano durante le stagioni. Presenti in quantità nel “giardino di fiori” nella terrazza adiacente all’appartamento dell’Elettrice, i fiori potevano essere ammirati direttamente dall’interno delle sale affrescate e diffondere gradevoli profumi in tutta la zona frequentata da Anna Maria e dal suo seguito. Come scritto sopra, i fiori più impiegati erano le rose, i gelsomini e le bulbose per la loro rarità e bellezza: tulipani, narcisi, giacinti e fritillarie. La moda delle bulbose, in uso nelle aiuole e nei bordi dei viali e particolarmente apprezzate perché si rinnovavano cambiando colore nelle diverse stagioni, era esplosa a quel tempo, introdotta in Europa dall’Olanda che le aveva importate da Oriente.
Importante è il ruolo degli agrumi, anch’essi collezionati per il loro prestigio e la loro rarità, oltre che spesso il segnale degli interessi scientifici dei proprietari dei giardini. Gli agrumi nelle conche venivano conservati nei mesi freddi nella limonaia, ed esposti sui piedistalli in pietra serena del giardino informale nei mesi caldi. I boschetti di cedrati di fronte agli stanzoni dei vasi erano protetti da vere e proprie costruzioni in muratura che erano allestite temporaneamente per i mesi invernali. Gli agrumi erano collezionati per arricchire i giardini con colori e profumi ed essere impiegati ampiamente nella cucina, ad esempio la scorza di cedrati a guarnizione delle carni o per i dolci, e nella farmacopea. A tal proposito, alla Quiete è tuttora presente la spezieria secentesca, dove erano preparati i medicinali a base di erbe officinali del giardino che servivano per la comunità del conservatorio femminile.