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Museo di
Geologia e Paleontologia

Vertebrati

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La collezione dei vertebrati fossili ammonta a oltre 20mila reperti, di cui più della metà mammiferi continentali del Pliocene e Pleistocene della Toscana.

Una rilevante testimonianza della grande trasgressione marina pliocenica, e quindi dell'innalzamento dei mari, è costituita da importanti esemplari di mammiferi marini: balene, delfini e sirenii raccolti in Toscana dai primi dell'Ottocento fino all'acquisizione più recente, uno scheletro di balena scavato nel 2007 a Orciano Pisano (Pisa).

Fossili di animali tipici di un ambiente forestale con clima caldo-umido, tra cui tapiri (Tapirus arvernensis), orsi (Ursus minimus) e proboscidati (Anancus arvernensis) provengono dai livelli lignitiferi più profondi del bacino del Valdarno superiore, vicino Firenze, e da depositi pliocenici coevi della bassa valle dell'Arno. Le collezioni pleistoceniche provenienti dagli stessi bacini includono abbondanti e diversificati elementi diagnostici di un ecosistema terrestre più aperto. Gli esemplari tipo, alcuni dei quali descritti più di due secoli fa, includono tra gli altri Hippopotamus antiquus, Stephanorhinus etruscus, Leptobos vallisarni e Mammuthus meridionalis.

Importante la raccolta di faune mioceniche della Maremma: spicca lo scheletro di scimmia antropomorfa Oreopithecus bambolii, raccolto nella miniera di Baccinello (Scansano, Grosseto). La specie O. bambolii, istituita nel 1872 su una mandibola delle collezioni fiorentine, è sempre stata oggetto di un dibattito scientifico relativo alla sua posizione nell'albero filogenetico che porta a Homo sapiens.

La collezione comprende inoltre faune tardo-quaternarie di grotta, come quelle della Tecchia di Equi (Fivizzano, Massa-Carrara). Più di cento anni di scavi hanno restituito una grande quantità di orso delle caverne, associato a leone, leopardo e altre specie di mammiferi, pesci, anfibi e uccelli.

Significativa la collezione Fucini, un insieme di campioni raccolti dal geologo fiorentino nei primi decenni del Novecento sui Monti Pisani: di estrema rarità la piccola orma tridattila denominata Grallator toscanus, del Triassico medio-superiore, lasciata da un piccolo dinosauro teropode bipede.

Oltre ai reperti toscani si conservano resti di altre località fossilifere italiane e straniere, tra i quali - per richiamarne solo tre - il rinoceronte lanoso del Pleistocene della Siberia, gli uccelli Moa della Nuova Zelanda e il bradipo gigante della megafauna sudamericana.

Referenti delle collezioni Luca Bellucci | Stefano Dominici | Andrea Savorelli

Leggi di più sulle collezioni di vertebrati in saggi suddivisi per tempo geologico (di Elisabetta Cioppi, Stefano Dominici, Lorenzo Rook, Paul Mazza—in ordine di pubblicazione), in: Monechi, S. e Rook, L. (a cura di), 2010, "Il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze : Le collezioni geologiche e paleontologiche", Firenze University Press (pp. 165-261)
Paleozoico e Mesozoico (acquatici e continentali)
Paleogene (marini e continentali)
Miocene (marini e continentali)
Pliocene (marini)
Plio-Pleistocene (continentali)

 

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