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I Daiacchi di mare fanno le spedizioni, non tanto per acquistar gloria e fare bottino, quanto per procurarsi delle teste (...) È stato giustamente scritto, che i titoli aristocratici dei Daiacchi consistono principalmente nel numero delle teste ottenute dal padre o dall’avo. Ottenere una testa è per questi selvaggi il colmo della gloria, e le feste che si fanno in tale occasione sono, secondo essi, apportatrici di ogni felicità.
Odoardo Beccari, 1902
Il movente psicologico che deve aver più che altro influito a conservare una simile pratica, è probabilmente molto analogo a quello che mantiene in favore presso certe popolazioni i sacrifizj umani. La bramosia di un Daiacco per il possesso di una testa umana, è sempre accompagnata da un sentimento superstizioso di dovere, che lo spinge a procurarsela, sia per placare qualche spirito, sia per propiziarselo, sia per rendere un servigio all’anima di qualche defunto.
Odoardo Beccari, 1902

Daiacchi di terra, foto tratta dall’Album di Margaret Brooke (inedito) 1897, Museo di Storia Naturale di Firenze. Collezioni di Botanica.

Daiacchi di mare, foto tratta dall’Album di Margaret Brooke (inedito) 1897, Museo di Storia Naturale di Firenze. Collezioni di Botanica.